La denuncia: Toscana sfigurata da potature insensate sulla Strada del Chianti

Tagliati gli alberi che costeggiano uno dei viali selezionati tra i più belli del mondo, quello della Chiantigiana, Strada di Vino d’eccellenza che collega Firenze a Siena. Ora ai bordi del nastro di asfalto, i filari di alberi che incorniciano il panorama spettacolare delle dolci colline toscane in mille scenografiche inquadrature sono stati trasformati in rigidi moncherini, tristi totem a forma di fionda. La denuncia, fortemente condivisa da professionisti ed esperti arboricoltori, arriva da Francesco Ferrini, docente dell’Università di Firenze e indiscussa autorità nel settore, a capo per anni della International Society of Arboriculture. La potatura del viale, fresca di queste settimane, “non è giustificale né dal punto di vista tecnico, né ambientale, né tantomeno economico” – dichiara. Continua a leggere

Potature fuori controllo: gli arboricoltori non ci stanno

Adesso basta, hanno detto. “Basta con la capitozzatura degli alberi, basta con l’improvvisazione e con gli interventi che anziché valorizzare il verde urbano, lo distruggono”. Sono le parole degli arboricoltori, quelli insomma che si prendono cura degli alberi per mestiere. E che guardandosi intorno, assistono furiosi alle scioccanti potature degli alberi che si praticano in questi giorni in molti i Comuni italiani e che lasciano, dietro di loro, una fila di alberi agonizzanti, ridotti ad attaccapanni, moncherini pieni di amputazioni che a guardarli, non ne riconosci più nemmeno la forma. Una delegazione si è dunque riunita a Giussano sabato 4 febbraio, dopo l’ennesimo scempio, per chiedere conto di questo danno al Comune. Dietro di loro, una massa di aziende, docenti universitari, aziende del settore, tutti molto, molto arrabbiati. Continua a leggere

Uccisa dalla caduta di una palma: alla sbarra c’è il Comune

Era seduta con la figlia di 19 anni sulla panchina di piazza Cutelli, nel centro di Catania. Patrizia Scalora, 49 anni, moglie di un sottufficiale della guardia di finanza, è morta così, schiacciata dall’apice di una palma il 23 ottobre del 2014. Ma il processo si apre ora, e alla sbarra, imputati per omicidio colposo, ci sono i dirigenti del Verde pubblico del Comune di Catania. L’udienza preliminare, dopo la costituzione delle parti, continuerà il suo corso con la prossima udienza fissata il 22 marzo, quindi altro tempo passerà. Tempo in cui i familiari di Patrizia e gli amici continueranno a chiedersi di chi è la colpa di questa morte, considerato che le palme non hanno mai ucciso nessuno. Continua a leggere