Il “cocktail” miracoloso degli indiani per ridare vita alla terra

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Versato sul terreno, farà miracoli e le vostre piante cresceranno come se non ci fosse un domani. E’ il miracolo operato dallo Jeevamrutha, un cocktail molto speciale di sostanze naturali – anche troppo 😀 – di origine animale e vegetale in grado di ridare fertilità ai terreni esausti e sfruttati ormai diventati sterili. La ricetta, nient’affatto segreta, è opera dell’agronomo indiano Shri Subhash Palekar, fondatore del movimento “Zero Budget Natural Farming” per l’agricoltura con metodi naturali a basso costo nato dal suo libro e dalla sua attività presso i contadini di piccoli appezzamenti in India. Questo signore ha dunque elaborato un emendante liquido che fertilizza il terreno senza utilizzare la chimica. Continua a leggere

Alberi in salute? Aiutiamoli dal basso

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Se tagliate un ramo ad un albero, alcune radici lì sottoterra, dove nessuno le vede, moriranno. Lo sapevate? Questo fatto dimostra in poche parole quanto in un albero la chioma con i rami e le foglie sia strettamente legata alle radici. E nella moderna cura degli alberi esiste un metodo per rinforzare le radici e rendere più “accogliente” il suolo in cui sono piantate. E si tratta di un metodo del tutto naturale. Ce ne parla oggi in un nuovo appuntamento della rubrica dedicata su Fiori&Foglie l’esperto arboricoltore Stefano Lorenzi che, in modo semplice, ci spiega l’ennesimo, prezioso, “segreto degli alberi”… Continua a leggere

Le piante mangia-metalli

Risanare i terreni inquinati da metalli pesanti coltivando particolari piante: è questa la nuova frontiera delle tecniche di riqualificazione ambientale. Studi recenti hanno dimostrato l’efficacia della fitodecontaminazione, mediante cui girasoli, mais e brassicacee (piante della famiglia dei cavoli) possono essere impiegate come sistemi di disinquinamento.

“Elevate concentrazioni di metalli in forma diffusa e parcellizzata quali polveri, microparticelle presenti nell’aria, nel suolo e nelle acque” – ha spiegato Franco Gambale, direttore dell’Istituto di biofisica (Ibf) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Genova – sul notiziario del Cnr – possono avere gravi conseguenze sulla salute umana e tra i metalli pesanti il piombo è l’elemento più diffuso. Le tecniche utilizzate fino a oggi, con elementi chimici, hanno limiti oggettivi sia per i costi di bonifica delle aree interessate, sia per gli effetti successivi al trattamento: perdita della fertilità e altre gravi alterazioni di natura chimica, fisica e biologica, tali che le aree inquinate rimangono inutilizzate per decine di anni”. Continua a leggere