Fiori e Foglie

Il Concorso Internazionale delle Rose di Monza chiude i battenti: per un anno?

 

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Terreno impoverito e necessità di riorganizzare gli spazi per le varietà rampicanti, sempre più richieste dal mercato negli ultimi tempi: questa, ufficialmente, la motivazione per mettere in pausa – per il prossimo anno – il prestigioso Concorso Internazionale delle Rose Nuove, evento che ogni mese di maggio nel roseto di Niso Fumagalli di fronte alla Reggia di Monza vede gareggiare per bellezza, profumo e “performance” le nuove varietà di rose create da tutti gli ibridatori del mondo. Il triste annuncio è stato dato dal presidente dell’Associazione della Rosa Silvano Fumagalli, durante la premiazione di quest’anno avvenuta lo scorso venerdì 22 maggio. Ma in effetti forse la motivazione di fondo potrebbe essere un’altra…

Durante i soliti convenevoli di ringraziamento della cerimonia che vede l’assegnazione ufficiale delle targhe ai creatori delle rose vincenti, un piccolo siparietto ha in effetti suggerito che i costi per il Concorso sono forse diventati un carico eccessivo, almeno nella formula attuale, per la finanziatrice esclusiva (e privata), il Gruppo Candy. Al momento in cui sul palco a lato del Dott. Fumagalli sono salite le autorità comunali, il Presidente dell’AIROSA ha evidenziato con una battuta che il Roseto paga l’affitto al Comune, nonostante porti, con la sua attività, enorme valore alla città. Ad attestarne la validità il suo Award of Garden Excellence, ambitissimo premio internazionale attribuitogli dalla World Federation of Rose Societies.

Non solo nessun contributo pubblico quindi, ma anzi, una tassa. Non sarà stato questo a decidere della sostenibilità economica del Concorso, ma certo non avrà aiutato a farlo crescere. Alle tante spese – le rose più belle del mondo chiedono diserbo, potatura, lotta alle malattie, e tanto altro, come ben sanno i curatori del Roseto, gli esperti Tina Ponzellini – curatrice tecnica, Anna Furlani Pedoja – curatrice paesaggistica, e Vittorio Lorusso – capo giardiniere del Roseto, si è unita la recente scomparsa, a marzo all’età di 86 anni, di Peppino Fumagalli, il più forte sostenitore del Concorso, fondatore della Candy insieme al padre Eden e ai fratelli Niso e Enzo (gli inventori della prima lavatrice italiana).

E pensare che un elemento urbano prestigioso come il Roseto di Monza meriterebbe non solo maggior attenzione e promozione da parte degli enti pubblici, ma anche maggiore superficie (per esempio perché no, nei prospicienti Giardini delle Serre della Villa, ampio spazio verde proprio di fronte al Roseto), per permettere ai visitatori di ammirare nel tempo le più meritevoli tra le rose premiate e godere al contempo dell’organizzazione di eventi per il pubblico che facciano sentire i cittadini monzesi parte del paradisiaco spazio verde che offre loro i profumi e i colori di meravigliose rose in pieno fiore. Insomma, perché non fare in modo che anche il Roseto prenda parte all’appena inaugurato rinnovamento del complesso ribattezzato “Reggia Reale di Monza”?

Per ora lo stop ufficialmente dichiarato per il Concorso durerà solo un anno: ci auguriamo dunque di ritrovarlo puntuale a maggio 2017. Magari in un Roseto più bello ancora.

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