Alberi che seccano a decine, lasciati a morire di sete. Interi viali costeggiati da ceppaie (sembra siano ben 20mila) di alberate abbattute, e mai sostituite. Ville storiche con esemplari di pregio abbandonati all’incuria. Istituzioni disinteressate e assenti. E’ questo l’allarme che ha provocato la nascita su Facebook di Green City Roma, gruppo social fondato da Antimo Palumbo, noto botanico esperto di alberi e di giardini storici. L’accusa? Albericidio colposo. La mission? Dare finalmente una voce agli alberi di Roma. Prima che muoiano tutti.
Perché in un paese in cui la macchina della magistratura non funziona, la denuncia ormai non passa più da un esposto ai carabinieri: arriva direttamente dai social network. E se arriva da lì, funziona, perché si diffonde tra le persone veloce come un incendio.
L’allarme per la progressiva morte del verde romano ha certo il suo culmine in questi giorni grazie alla crisi idrica capitolina, ma in realtà le denunce si susseguono da tempo, su parchi, giardini di ville storiche con alberature che gridano vendetta, maestosi pini – il vanto di Roma – sfigurati da potature drastiche e vessati da abbattimenti “preventivi”, pinete piene di immondizia che, nelle foto dopo gli incendi di queste settimane, mostrano cataste di rifiuti. E non si tratta di una questione marginale, visto che il verde romano occupa il 67% del territorio comunale.
Sul gruppo facebook “Green City Roma” portato avanti dal paladino degli alberi romani, si parla, si discute e si cercano modi per salvare il salvabile, chiamando a raccolta soprattutto le persone, visto che le amministrazioni – di qualunque “colore” siano – non fanno nulla contro il degrado, non agiscono durante le emergenze, non si occupano del patrimonio naturale e culturale della città.
La pagina Fb del Gruppo Green City Roma: www.facebook.com/groups/greencityroma/