Fiori e Foglie

Le orchidee del supermercato? Sorpresa: sono un ottimo acquisto!

Da qualche tempo nei banchi del supermercato le orchidee sono apparse in massa. In particolare la più diffusa, la phalaenopsis, detta “Orchidea farfalla” o “Orchidea falena”. I fiori sono tanto belli che sembrano quasi fatti di plastica. Le piantine si presentano sul banco in un vasetto striminzito e con una decina di euro, a volte meno, ce le possiamo portare a casa. Ma ne vale veramente la pena?

Se è vero che su Ebay.it viene acquistato un articolo di giardinaggio ogni 2 minuti, con un incremento degli acquisti del 50% annuo, significa che gli italiani si stanno sempre più interessando al mondo del verde, anche se sono restii ad investire troppi risparmi. Quindi comprare un’orchidea, una pianta notoriamente tropicale, sembrerebbe un azzardo non da poco! In realtà non è così. Se tratterete la vostra phalaenopsis nel modo corretto, vi ripagherà abbondamente dei vostri soldi. E lo farà molto meglio di una piantina qualsiasi.

Sì perché le phalaenopsis sono le orchidee più semplici da coltivare. Hanno poche basilari necessità e le fioriture possono durare fino a due mesi consecutivi, senza parlare del loro indiscusso fascino tropicale. Quelle che troviamo sul mercato sono “phal” (come le chiamano gli appassionati) piuttosto robuste: a differenza di quasi tutte le altre orchidee, tollerano anche qualche errore di coltivazione. Questo perché non si tratta quasi mai di esemplari della specie originaria ma di ibridi. Queste piante vengono selezionate tramite decine di incroci per dare il massimo risultato (soprattutto fiori numerosi, grandi, di tanti colori) pur allevate in ambienti ben differenti da quelli di provenienza, le umide foreste pluviali asiatiche.

E i risultati della coltivazione casalinga possono essere notevoli. E i vantaggi ci sono tutti. La phal ibrida è una pianta elegante e compatta, che occupa poco spazio in casa. Si adatta benissimo ad essere coltivata in appartamento (perfetto anche il bagno!) davanti ad una finestra luminosa ma schermata (con una tenda leggera, per esempio) dai cocenti raggi diretti del sole.

Lasciatela nel suo vasetto di plastica con i pezzetti di corteccia: a noi sembra stretto ma dobbiamo pensare alle orchidee come piante che vivono sugli alberi (“epifite” dunque), a cavallo dei rami, quindi in spazi piuttosto sacrificati. Inoltre il vaso di plastica aiuterà la pianta a mantenere l’umidità che in natura troverebbe nell’atmosfera. Vedere le radici, turgide e sane, che escono dalla superficie è normale e augurabile. Procederemo al rinvaso solo quando la pianta crescerà tanto da uscire quasi dal suo contenitore. Nel frattempo, questo sì, le regaleremo subito un coprivaso (senza buco sul fondo), magari di ceramica, per evitare che la pianta, con il peso dei fiori, si capovolga al primo filo di vento.

L’acqua è un tasto importante. L’orchidea in questione ha bisogno di essere bagnata in modo un pò diverso da solito. Se infatti l’annaffierete come fate con una pianta da giardino, morirà “annegata” in breve tempo 😉 Le basta un …bagnetto invece, una volta alla settimana in estate, anche ogni due in inverno. Come fare? Riempite il coprivaso d’acqua con dentro il vasetto fino a circa 2 terzi e lasciate la vostra orchidea “a guazzo” per circa mezz’ora. Vedrete che le radici si riempiranno d’acqua prendendo un bel colore verde acceso. Passato il tempo svuotate tutto, sgrondando bene e rimettetela al suo posto. Il gioco è fatto, semplice no? Ma vi avviso: le orchidee sono come le ciliege. Una volta presa la prima, prendere la seconda e poi la terza sarà questione di giorni!

Per altre informazioni ottime fonti in Rete sono, come sempre, i siti e i forum a tema:
Orchids
Orchidando
Orchidee in casa
A.L.A.O. (Associazione Lombarda Amatori Orchidee)
A.I.O. (Associazione Italiana Orchidologia)

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