In foto: 1. Rosa rugosa typica 2. Rosa ‘Ormiston Roy’ 3. Rosa acicularis nipponensis 4. Rosa canina
I loro fiori sono considerati tra i più belli che si possono avere in giardino o offrire ad una donna, ma le rose non sono solo prodighe del fascino delle loro corolle. In realtà in questa stagione le fioriture stanno finendo per lasciar spazio ad una serie di “gioielli” dai colori e le forme più bizzarre: sono le bacche di rosa. Belle di loro e in più, sopresa… buone in cucina, per esempio per un’ottima marmellata!
E perché sprecare tutto questo ben di Dio che si può facilmente trovare nelle nostre campagne? Trasformiamolo invece in una fonte di sostanze utili durante l’inverno, quando la frutta fresca scarseggia. Come ci suggerisce Riccardo Viti del Museo della Rosa Antica, con la ricetta per preparare una semplice marmellata molto originale.
Ingredienti:
1 kg di bacche di rosa
400 gr di zucchero
200 gr di mele (opzionali)
Preparazione
Mettere le bacche di rosa in una casseruola con 1 litro d’acqua. Portare a ebollizione, spegnere il fuoco, coprire e lasciare raffreddare. Mettete da parte l’acqua e passate le bacche nel passa-pomodoro (questo elimina i semi, le bucce e i peletti). Se volete dare una consistenza più solida alla vostra marmellata, passate anche le mele, dopo averle cotte (potete anche cuocerle insieme alle bacche). Unite in una pentola l’acqua di cottura, il composto ottenuto e lo zucchero. Cuocete a fuoco lento fino a raggiungere la consistenza desiderata. Invasate a caldo in vasetti sterilizzati, chiudete e rovesciate i vasetti su un canovaccio per ottenere il sottovuoto. Gustatela su una fetta di pane oppure con del formaggio Parmigiano Reggiano stagionato almeno 24 mesi.
CURIOSITA’
Il nome delle bacche di rosa, “cinorrodo”, deriva da due parole greche: cynos (cane) e rhodos (rosa) ed era il nome usato per identificare appunto la Rosa canina, che ne produce in quantità. Poi per estensione è stato applicato a tutte le bacche delle rose.