Quella che noi comunemente chiamiamo “erba” è in realtà costituita da tantissime specie di piante e ognuna di loro risponde in modo diverso alle condizioni ambientali e all’utilizzo che ne facciamo. Ma ce n’è una che ha svelato finalmente tutti i suoi segreti: il suo DNA è stato completamente mappato. La ricerca che ha portato a questo risultato ha un fine ben preciso: identificare le caratteristiche biologiche migliori delle erbe selvatiche (graminacee) in vista della produzione di biocarburanti a base di cellulosa.
La mappa del Brachypodium distachyon, pubblicata su Nature, è stata ottenuta da un consorzio che comprende ricercatori dell’Istituto per il Genoma del Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti.
Le erbe perenni sono considerate attualmente tra le migliori candidate per la produzione di biocarburanti, tuttavia finora le loro caratteristiche biologiche erano poco note. Le maggiori difficoltà erano dettate dalla lunghezza del loro ciclo vitale e dalla complessità del loro genoma. Adesso la mappa del B. distachyon, che ha molte caratteristiche in comune con le erbe selvatiche, potrebbe diventare l’elemento ideale per mettere a punto erbe geneticamente modificate in modo da essere utilizzate con efficienza per ottenere biomasse e biocarburanti. Per la sua familiarità con il sorgo e il riso, il Brachypodium potrebbe diventare un modello utile per studiare la funzione dei geni di piante largamente diffuse.