Pur apprezzando la scenografia dell’Ariston in questa 60° edizione del Festival della canzone, Lupi precisa che si tratta di una “scenografia bellissima che però potrebbe essere realizzata in qualsiasi parte del mondo, mentre qui a Sanremo dovrebbe essere realizzata in modo da rappresentare al meglio la nostra città, conosciuta ovunque con il nome di “Città dei Fiori”. Appare incredibile che da decenni si riesca a realizzare palchi meravigliosamente arricchiti dei nostri fiori nella città di Vienna al tradizionale concerto di Capodanno e non si riesca a fare la stessa cosa a casa nostra”.
E le voci contrariate arrivano direttamente dalla città: per Ida Guglielmi, proprietaria del fioraio più antico di Sanremo, il Festival senza fiori è uno schiaffo alla categoria, mentre per la titolare di Sanremo Fiorita “noi abbiamo una vetrina famosa come il Festival e la sprechiamo. Dal mio punto di vista si sta facendo di tutto per far scappare il Festival dalla nostra città”. Qualcuno in Rete propone addirittura di introdurre dei crisantemi, per celebrare il funerale dei fiori del Festival… Magra consolazione: almeno lo splendido bouquet della seconda serata è nella foto di Rania di Giordania sulla prima pagina del Corriere della Sera di oggi…