Per valutare gli effetti di un’eventuale scomparsa dei fiori dalla terra i ricercatori hanno fatto una simulazione in un supercomputer, utilizzando un programma con più di un milione di righe di codice che tenesse conto di tutti i fattori che regolano il clima nel pianeta. Il risultato, con una risoluzione di circa 300 chilometri quadrati, è stato che a risentire della perdita sarebbero soprattutto le zone umide: l’Amazzonia, ad esempio, perderebbe l’80% della sua estensione, mentre la parte orientale degli Usa perderebbe il 40% delle piogge. Ad essere affette duramente sarebbero anche altre zone umide della terra, soprattutto in Africa e Asia. ”L’effetto sarebbe simile a quello della deforestazione – aggiunge Boyce – si perde traspirazione, e quindi umidità, e le piogge diminuiscono”.