Le nuove foglie permetteranno alla pianta di “mangiare” di più ampliando la superficie di esposizione alla luce, luce che permette all’organismo vegetale, grazie alla fotosintesi, di creare gli zuccheri e gli elementi che nutrono le sue cellule. Nel caso della phalaenopsis sono le foglie gli organi di riserva della pianta: più dunque saranno nutrite loro, più bella e fiorifera sarà l’orchidea. Quello di agosto, quando comincia a rinfrescare, è il mese fondamentale per dare maggiori attenzioni alla nostra phal.
FIORITURE IN ARRIVO
E’ proprio subito dopo infatti, in autunno che, con il graduale calo delle temperature (ricordate che devono “sentirlo”) e il diminuire delle ore di luce, la fioritura si “innesca”. Quindi, per preparare al meglio la nostra pianta ad un fulgido periodo ricco di steli colmi di boccioli, è importante, se non l’avete fatto prima, concimare. Ma come scegliere il concime da usare?
Trovarsi di fronte agli scaffali dei concimi di un garden è come il gioco delle carte. Per chi non sa cosa guardare, i flaconi e le scatole di tutti i colori con scritte sensazionalistiche sembreranno tutti uguali. Ma acquistare uno per l’altro non è una buona idea. Ci viene in aiuto una sigla (detta “titolo”), che tutti i concimi seri riportano sulla confezione: N-P-K che sta per: azoto (N), fosforo (P) e potassio (K). Ogni lettera della sigla è legata ad un numero che definisce la percentuale dell’elemento presente nel prodotto: ad es. NPK 20-10-10 significa 20% di azoto, 10% di fosforo, 10% di potassio. In alcuni sono presenti anche tracce di altri microelementi come Boro, Manganese, Ferro ecc. Quali sono però le percentuali che ci interessano per la nostra orchidea?
IL CONCIME GIUSTO PER IL MOMENTO GIUSTO
Se il nostro intento è preparare la pianta per la fioritura, ci converrà scegliere un concime dove siano presenti alte percentuali di fosforo (favorisce la creazione di corolle) e, in misura minore, potassio (irrobustisce i tessuti della pianta). L’azoto infatti va a favore della creazione di foglie quindi in questo periodo non deve essere alto. In sostanza dunque dovremo cercare un concime idrosolubile del tipo NPK 10-30-20, dove il fosforo è “potenziato”, da utilizzare fino alla nascita degli steli da fiore. Per il resto dell’anno l’ideale è utilizzare un concime bilanciato (es. NPK 20-20-20 o 18-18-18) e, alla ripresa vegetativa, un concime ad alto titolo di azoto (es. NPK 30-10-10). Se invece non volete complicarvi la vita (e vedrete che in commercio non è facilissimo trovare i titoli consigliati, la maggior parte – anche quelli specifici per orchidee – hanno numeri decisamente più bassi), usate tranquillamente il concime bilanciato (quindi con i 3 numeri uguali) tutto l’anno in dosi dimezzate.
Il concime può essere liquido o in polvere solubile: sceglierlo, una volta trovato il giusto titolo, è solo questione di costi e comodità (spesso quelli in polvere sono più economici ma vanno miscelati ogni volta con l’acqua). Attenzione però: deve essere specificato che il concime può essere utilizzato per via radicale, non solo tramite spruzzature sulle foglie (che in ambiente domestico non sono l’ideale e che apportano minore nutrimento alla pianta). L’importante nelle phal è bagnare prima le sensibili radici con acqua semplice e solo poi concimare, anche lasciando per una mezz’ora la pianta in 4 dita d’acqua fertilizzata, per poi scolarla accuratamente. Le dosi consigliabili sono di 1gr di concime per litro d’acqua, alternando concimazioni e annaffiature di acqua semplice, per evitare accumuli dannosi nelle radici. E buone fioriture a tutti!