All’interno infatti di un’ampia maggioranza (75%) di persone non contrarie alla realizzazione di un parco eolico nei pressi della propria abitazione, solo il 61% di individui al di sopra dei 55 anni si dichiara disponibile, contro l’86% di risposte favorevoli della popolazione di età compresa tra i 16 e i 34 anni, e la totalità dei consensi da parte dei giovani di età inferiore ai 24 anni. Le risposte favorevoli trovano le loro ragioni nella esigenza di un futuro energetico sostenibile sul piano ambientale e nella necessità di utilizzare le fonti rinnovabili per sostenere lo sviluppo del Paese. La mancanza dei consensi arriva invece da motivazioni inerenti l’impatto visivo e il disturbo sonoro creato dalle pale eoliche.
Insomma il risultato è che nonostante l’evidente maggioranza a favore dello sviluppo dell’energia eolica, in pratica, quando si tratta davvero di decidere per il proprio territorio, l’elevato numero dei progetti respinti sembrerebbe dimostrare – afferma la ricerca – che sono i pareri delle persone anziane ad avere la priorità.
In Gran Bretagna l’attivismo anti-eolico rischia di presentare un conto assai salato. Secondo stime diffuse da Renewable UK, l’associazione di categoria dei produttori di energia da fonti rinnovabili, il Regno Unito rischia di mandare in fumo entro il 2030 investimenti per circa 1,3 miliardi di sterline, vanificando anche le attese che sono state prospettate in ordine alla creazione di nuovi posti di lavoro.