”La pianta – spiega il professor Valenza – opportunamente trattata, disidratata, macinata ed essiccata, viene assemblata con leganti o collanti. La novità è rappresentata dalla tipologia del materiale usato che fino ad oggi non ha trovato applicazione nel settore edilizio ed ha invece grandi potenzialità sia per la facilità di reperimento del prodotto che costituisce una fonte di materia prima rinnovabile, sia per la grande disponibilità di fico d’india in Sicilia. Inoltre, attraverso i nostri studi, abbiamo potuto evidenziare le buone prestazioni termo-acustiche raggiunte”.
I ricercatori prevedono di sviluppare una tecnologia innovativa sfruttabile in edilizia per coperture, solai, pareti interne ed esterne ed in tutti quei sistemi in cui è richiesto un miglioramento della coibenza. Il prodotto può essere realizzato industrialmente con costi competitivi. ”Non contiene sostanze tossiche – aggiunge De Vecchi – e il pannello è riciclabile e riutilizzabile”.