“Si tratta di evitare – sottolinea la Coldiretti – un insostenibile aumento dei costi in un settore che deve subire un forte pressing competitivo. In assenza di interventi tempestivi il risultato è un ulteriore via libera alle importazioni soprattutto da paesi extracomunitari, favoriti da un clima più caldo, dove spesso si sfrutta la manodopera e si utilizzano pratiche di coltivazione dannose per la salute e l’ambiente bandite dall’Ue. Il prezzo del gasolio destinato all’attività agricola provoca un aggravio complessivo di costi stimabile in 200 milioni di euro su base annua per l’intero settore. La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri costi logistici – conclude la Coldiretti – mette a rischio la competitività delle imprese Made in Italy e va affrontata con interventi strutturali in un Paese dove l’86% delle merci viaggia su strada”.