Il sempre maggiore bisogno di spazi e il minor tempo a disposizione per darsi alla cura delle piante, lo stanno trasformando via via in stanza con vetrate o giardino d’inverno e, numeri alla mano, oggi meno del 18% degli italiani cerca una casa col balcone. E’ quanto emerge da uno studio di Immobiliare.it che ha analizzato le mode (e le necessita’) che hanno trasformato le nostre abitazioni.
Nel corso degli ultimi 50 anni, pero’, sono tanti i casi di stanze o ambienti che in poco tempo sono passati dall’essere considerati irrinunciabili all’essere evitati come se fossero il peggior errore possibile nel progettare una casa. Il primo e piu’ lampante esempio e’ quello del corridoio. Assolutamente importante, a livello di spazio occupato, in ogni casa costruita fino agli anni ottanta, e’ poi scomparso da tutte le planimetrie delle nuove abitazioni diventando il sinonimo di “spazio sprecato”.
Un’altra evoluzione importante nella distribuzione della stanze – annota Immobiliare.it – e’ quella vissuta dalla cucina; fulcro e cuore della casa nell’Italia dei decenni scorsi, e’ pian piano diventata sempre piu’ piccola per poi scomparire ed essere inglobata in altre stanze. Oggi vive una seconda giovinezza: la cucina diventa grande, anzi, grandissima. Stando ai dati di Immobiliare.it, se a livello totale il 16% di chi cerca casa richiede esplicitamente una cucina ad “isola”, nella fascia medio alta questa percentuale arriva al 38% e il 14% di queste richieste arriva addirittura a specificarne la marca. Secondo Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it, “Alla base di queste modifiche risiedono ragioni economiche, ma sono intervenute anche variazioni di carattere sociale; il numero crescente di single, la madre sempre piu’ spesso lavoratrice e, non ultima, la fame di spazi. Le cucine “tradizionali”, ad esempio, resistono soprattutto nel Sud d’Italia mentre al Nord la cucina assume spazi enormi e diventa oggetto di arredamento vero e di design con “l’Isola” fuochi o i banconi all’americana. Anche questi ultimi, un must negli anni ’80”.