Pensando a questa cosa e alle nuove soluzioni che vedo nei vivai per venire incontro a questo importante problema – ne va della vita di qualcuno che passa, là sotto! – come i “vasi cavaliere” o quelli muniti di ganci particolarmente curati e robusti, mi viene da dire che la vita dei giardinieri-condomini è parecchio complicata…!
Oltre al macroscopico problema della caduta-vasi, a cui però si può ovviare con del semplice buon senso aggiungendo eventuali fissaggi supplementari e facendo tutte le prove del caso ad inizio e metà stagione, c’è anche quello delle foglie che cadono nel prato del vicino di sotto oppure dell’acqua delle innaffiature sulle tende di quello di sotto… E basta un solo vicino di casa poco tollerante per dare inizio a faide interminabili con tanto di risvolti giudiziari che intasano i tribunali… Ad ogni buon conto, tutti possono mettere fioriere esterne sui balconi a meno che non sia espressamente vietato dal regolamento condominiale.
Del resto i balconi dei nostri palazzi di città difficilmente sono fatti per ospitare al meglio le nostre amiche vegetali: il problema dello scolo dell’acqua non viene per la maggior parte dei casi nemmeno valutato. Eppure basterebbe poco per pensare a delle canaline che trasportino via l’acqua in eccesso senza far danni. Lo spazio fisico delle piante poi è estremamente ridotto, con il risultato che siamo obbligati a comprare fioriere piccole. Nelle città dove il sole picchia senza pietà in estate, le piante, con così poco terriccio a disposizione, si disidratano in un baleno, costringendoci a cure extra o ad impianti di annaffiamento casalinghi. Impianti che dipendono da centraline: basta un piccolo malfunzionamento per rischiare le “cascate” dai piani alti… e richieste di danni al seguito. Insomma, i nostri stretti appartamenti che paghiamo a peso d’oro rendono di sicuro la vita parecchio complicata agli appassionati di piante e fiori…