Un team formato da 130 persone con macchinari adeguati in poco più di un’ora ha raccolto per le strade di Londra la bellezza di 140 tonnellate di spazzatura di ogni genere lasciata dalla folla di spettatori. Ma non è finita qui. C’è stato anche chi si è preso la briga di valutare l’impatto ambientale causato dal Royal Wedding…
Il team di Landcare Research che si occupa del programma carboNZero, su richiesta del quotidiano inglese The Telegraph, ha effettuato i suoi calcoli ed ha stimato che il matrimonio reale ha generato più di 6765 tonnellate di anidride carbonica, che corrisponde a 10 volte la quantità di gas serra prodotto in un anno da Buckingham Palace, o a 1230 volte l’emissione annuale di una normale abitazione famigliare.
Bisogna dire però che la Famiglia Reale si è molto impegnata per dare un’impronta verde all’evento: la stampa di comunicati e documenti è stata effettuata su carta riciclata, gli stand per le postazioni televisive sono stati costruiti utilizzando legna certificata FSC, i cibi offerti a Buckingham Palace erano di provenienza locale e stagionale, come gli allestimenti floreali di cui abbiamo già ampiamente parlato.
Del resto già da tempo le residenze reali sono molto attente alla riduzione dei consumi energetici con un sempre maggiore impiego di energie rinnovabili, grazie soprattutto all’interesse del principe Carlo, attivo ambientalista.
Anche William e Kate hanno fatto la loro parte, richiedendo come regali di nozze donazioni ad una serie di charities tra cui Earthwatch. E, ultima curiosità, per recarsi a Clarence House i novelli sposi hanno utlizzato una storica Aston Martin di 38 anni, di proprietà del principe Carlo, convertita nel 2008 a bioetanolo E-85 ricavato dagli scarti della lavorazione del vino. Ecologica sì, ma pur sempre addobbata con cuori, nastri e palloncini…
Luisella Rosa