Fiori e Foglie

La foresta incantata che cattura l’acqua dalla nebbia

Una nebbia morbida avvolge tutto: l’umidità è talmente alta nell’aria che sembra di respirare acqua. Nella foschia si intravvedono delle sagome. Chiome irregolari e sperduti ciuffi di verde aghiforme si sporgono da tronchi dalle forme contorte che si stagliano in un mare di alte felci dalle appuntite fronde scure. Sul legno che si sfalda vivono licheni e muschi e dai rami pendono lanuggini vegetali coperte di goccioline… Silenzio assoluto e per terra un soffice tappeto stellato di muschio vivo ottunde qualsiasi suono…

L’atmosfera è ovattata, irreale: non ci si stupirebbe di veder spuntare all’improvviso qualche buffa creatura di fantasia, in questo paesaggio fuori dal tempo. Sembra infatti che questi alberi siano qui da secoli e che ai loro occhi l’umana esistenza sia un incidente tanto veloce e lontano da non poter nemmeno essere notato…

  

Siamo nella parte più alta dell’isola di Madeira. Salendo verso le cime, ci si ritrova su un immenso quanto inaspettato altipiano piatto e spoglio dove imperversa il vento. Superandolo, ci si ritrova qui, nella foresta incantata, tra i millenari alberi di erica, Erica arborea. Sì perché qui, l’erica non è il cespuglietto a cui siamo abituati. Qui diventa un alberello di 4-6 metri con il tronco spesso anche 40 cm, nodoso e sofferto. Questa specie crea un panorama unico, come unico è il suo ruolo all’interno di questo complesso ecosistema.

  

Grazie alle sue foglioline, l’erica infatti cattura l’acqua dall’aria nebbiosa. Sulle sue foglioline si condensano migliaia di minuscole goccioline, che sommandosi, prendono peso e cadono sul terreno, arricchendo il flusso idrico sotteraneo. Il vento che muove le fronde contribuisce a rinnovare continuamente il carico d’acqua che si condensa sulle foglie. Se non esistesse questa barriera vegetale, l’acqua rimarrebbe in sospensione nell’aria. Questo fenomeno viene chiamato precipitazione occulta ed è una delle fonti d’acqua pulita dell’isola di Madeira.

Camminare in questa foresta incantata è un’esperienza incredibile: impossibile non provare emozione di fronte ad esseri viventi come questi, immobili eppure pura espressione della forza della vita. Istintivamente abbassiamo la voce, come a non voler rompere l’incantesimo. Il rispetto sorge spontaneo nell’animo, la mano corre ad accarezzare il legno tenace e vellutato: gli alberi d’erica ringraziano, con uno stormire di foglie umide.

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