La seta è una delle più belle fibre tessili naturali di origine animale. Come tutti sappiamo, il baco produce un filo sottilissimo e continuo con cui si avvolge, formando il bozzolo. Il baco però viene fatto morire prima della schiusa, proprio per non danneggiare il filo e per questo motivo la seta, al pari delle pellicce, viene bandita da animalisti e vegani. Sembra però che le crudeltà nei confronti dei bachi, pur con intenti eco-friendly, non finiscano qui. I ricercatori dell’Institute of Materials Research and Engineering (IMRE) di Singapore, guidati dalla dottoressa Natalia Tansil, stanno infatti sottoponendo i bachi da seta ad una dieta, al fine di ottenere un filato già colorato…
La ricerca finora condotta ha dato risultati positivi: i bachi sottoposti all’esperimento sono stati nutriti con foglie di gelso, loro cibo usuale, e tintura fluorescente. Il colore viene aggiunto alla dieta solo negli ultimi quattro giorni dello stadio larvale, prima che il baco inizi la creazione del bozzolo.
Il baco a questo punto diventa del colore da esso ingerito e produce una bava colorata.
Le molecole dei coloranti diventano così parte integrante del filamento di seta e i risultati sono permanenti con evidenti vantaggi non solo economici ma anche per l’ambiente e per la salute dei lavoratori.
Visto gli ottimi risultati ottenuti, i ricercatori stanno continuando gli esperimenti in quanto questa nuova tecnica potrebbe avere sviluppi interessanti non solo per l’industria tessile. Il team di Singapore sta infatti valutando la possibilità di arricchire la dieta dei bachi aggiungendo medicinali per ottenere una filato con proprietà antibatteriche, anticoagulanti oppure anti-infiammatorie, per uso in ambito medico.
Luisella Rosa