Il comune di Firenze quest’anno ha deciso di prendere in mano il verde cittadino e di far rifiorire piazze, aiuole, cortili e rotonde con fiori a volontà. Per incominciare, un mare di tulipani è sbocciato questa primavera ad aprile-maggio riempiendo di corolle gli spazi pubblici, spesso trascurati e negletti. Con il progetto battezzato Invasioni botaniche, Firenze si riappropria delle aree più ostili alla natura, quali strade e aiuole spartitraffico. E la reazione dei cittadini non si è fatta attendere: sulla pagina Facebook del Sindaco Renzi piovono commenti alle foto che ritraggono la città degli iris in un trionfo di fiori.
Tanti complimenti, ma anche tante segnalazioni: quelle che solo i cittadini possono fare davvero, perché gli spazi urbani loro li vivono da vicino tutti i giorni. Sulla pagina del Sindaco, compaiono mille richieste, suggerimenti e domande di impegno per il futuro. E il verde diventa oggetto di approfondimento, discussione. La Rete e i social network mettono in comunicazione la politica con la gente, qualcosa di difficile prezioso: chi decide riceve un diretto feedback da parte di chi viene a contatto con il frutto delle sue iniziative e, d’altra parte, la gente ha modo di dire la sua, intervenire in qualche modo, anche solo con un’opinione, nel processo decisionale dell’amministrazione. Questa pluralità di voci non può che fare bene alla costruzione (e ri-costruzione) del paesaggio e alla città.
Il bisogno di verde è diffuso ed è importante rispondere a questo bisogno per aumentare la qualità della vita combattendo inquinamento e traffico. E non si tratta solo di mettere dei fiori (dopo i tulipani, le invasioni botaniche prevedono nuove piante perenni, e naturalmente iris!).