Guardando fuori dalla finestra in questi giorni piovosi in cui il freddo è arrivato praticamente all’improvviso, non viene gran voglia di pensare ai fiori. Ma la natura non spreca nulla, e i giorni d’autunno riservano sorprese floreali che arrivano direttamente… dal supermercato! E’ infatti sui banchi delle verdure che spesso troviamo un fiore tipico di settembre e ottobre, un fiore che, sotto forma di tubero, ci mangiamo volentieri: il Topinambur…
DAL SUPER AL GIARDINO
Il Topinambur però ha un plus in più: è un’erbacea perenne, vive dunque per molti anni. Si può coltivare anche in giardino (sì, anche seppellendo semplicemente i tuberi comprati al super) e darà spettacolo per tutto l’autunno. Dominatrice incontrastata dei bordi dei campi e degli incolti, è facile vederla guidando sulle strade di campagna: i fiori che crescono sui forti steli (da 1 a 3 metri) svettano gioiosi, strappandoci un sorriso e destando la nostra ammirazione per il vigore di questa pianta indomita, che rinasce ogni anno più grande, e vive spesso solo della pioggia.
Perfetto dunque se avete uno spazio in giardino non troppo perfettino che però volete ricco di fiori luminosi in questa stagione, oppure da mettere in un angolo dell’orto in terra che vorreste schermare nella bella stagione con alte fronde verdi. Solo non chiedetegli di essere ordinato: il topinambur è esuberante di carattere!
DAL GIARDINO AL PIATTO
E dopo la fioritura in autunno, che succede? Facile, il Topinambur sparisce, ma non muore di certo. Sottoterra, il tubero riposa tranquillo incurante di freddo, gelo e neve, per rispuntare a primavera con nuovi germogli. Proprio quando inizia il suo letargo, è il momento giusto per portarlo… in padella! Infatti con lo svilupparsi della pianta, cresce anche il tubero: morti foglie e fusti, si può estrarlo dal terreno in inverno per usarlo in cucina: le ricette non mancano, dalla bagna-cauda tradizionale a tante altre golosità come le frittelle o la vellutata di topinambur… Una delizia che, per il suo sapore, ricorda da vicino il carciofo con una nota più dolce. Insomma, una pianta dalle mille opportunità, forte, bella e buona!