La pioggia per noi abitanti delle città è solo sinonimo di umido e scomodo. Ma in altri luoghi della Terra, la pioggia non è un evento consueto, ma un’eccezionale regalo del cielo. Come accade per esempio in una delle zone più aride del pianeta, il deserto di Atacama in Cile (sì, proprio quello della Solar Challange). Dove per anni c’è stata solo sabbia e roccia, ecco splendere corolle che si aprono dal giorno alla notte nell’ambiente più ostile che si possa immaginare: il miracolo avviene solo ogni 4-5 anni, da settembre a novembre circa. E, vedendo le foto del parco nazionale Llanos de Challe a 660 chilometri da Santiago, per il deserto fiorito cileno il 2011 è stato l’anno buono: era dal 1989 che non si assisteva ad uno spettacolo simile…
Coloratissimi, questi fiori sono campioni di pazienza e sinonimo di infinita attesa. Aspettano e ancora, aspettano. Tenendo duro, sempre vivi, spesso sotto forma di bulbi o rizomi sepolti, con i “motori” al minimo, giusto per garantire la sopravvivenza dei tessuti vegetali.
I FIORI DEL DESERTO CILENO
Diamo un nome agli abitanti vegetali del deserto cileno? Gli “Azulillos” (Pasithea coerulea) blu, le “Patas de Guanaco” (Calandrinia longiscapa) di un acceso fucsia, i “Sospiri” (Nolana elegans) bianchi velati d’azzurro o lo spettacolare “artiglio di leone” rosso fuoco (Leontochir ovallei), vera pianta-simbolo i cui bulbi si trovano in profondità nella sabbia del deserto del Cile. Purtroppo è molto difficile proteggere queste specie in mancanza di introiti: i responsabili del parco infatti non possono garantire il “deserto fiorito” e, nel caso, il preavviso che possono dare ai turisti è di pochi mesi.