Il progetto è già scadenzato secondo una precisa tabella: le piante verranno coltivate nei vivai fino a giungo del prossimo anno, quindi il rivestimento verde sarà fissato alla torre entro gennaio 2013 e fatto crescere. Solo a luglio 2016 si prevede la rimozione dell’imponente mantello vegetale.
Le piante saranno posizionate in sacche di terra sospese con funi di canapa fissate all’intelaiatura metallica della torre. Quanto all’irrigazione, verrà effettuata con una rete di 12 tonnellate di tubi di gomma. La nuova Eiffel in versione verde produrrà 84,2 tonnellate di diossido di carbonio, ma le piante sono in grado di assorbirne fino a 87,8 tonnellate, garantendo l’ecosostenibilità del progetto.
Il gruppo Ginger, precisa Le Figaro, conosce molto bene la torre, essendo una delle compagnie fornitrici della Sete, la società addetta alla manutenzione. Il finanziamento dovrebbe invece arrivare dalle imprese di Euronext e Cac 40. La città di Parigi, la Sete e il Ministero dell’Ambiente, riferisce il quotidiano, sono “interlocutori” del colossale progetto, destinato a trasformare la torre dell’ingegnere Gustave Eiffel nel “gioiello dell’ecologia agli occhi del mondo”.