Una corsa velocissima al pronto soccorso: è così che si è conclusa la giornata di giovedì scorso per una bimba di La Spezia che ha avuto la sfortuna di imbattersi in un parassita degli alberi assai pericoloso, il bruco della Processionaria (Thaumetopoea pityocampa). La bimba non ha dovuto nemmeno toccarli per farsi del male: le è bastato giocare nella piazza in cui erano presenti degli alberi infestati. Il vento poi ha pensato al resto, trasportando nell’aria i peli degli insetti, che si sono posati sul viso e sugli occhi della bimba…
A questo punto è subentrata una forte reazione allergica che ha portato alla corsa in ospedale. I bruchi della processionaria infatti sono ricoperti di una fitta peluria sericea altamente urticante. Si sviluppano dalle uova di una farfalla notturna ben poco appariscente. Durante l’inverno, per proteggersi dal freddo, creano, preferibilmente sui pini, grossi nidi, simili a bozzoli di ragnatele, che contano centinaia di “abitanti”. Il nome “Processionaria” deriva dall’abitudine di questi bruchi di creare delle lunghissime colonne di individui in fila indiana, esattamente come in una processione. I bruchi escono dai nidi a primavera: la settimana scorsa, insolitamente già calda, deve averli risvegliati precocemente.
A parte il fatto di cronaca, bisogna ricordare che si tratta di un parassita molto pericoloso per i bimbi come per gli animali domestici. Entrambi spesso non si rendono conto della minaccia e addirittura giocano con i piccoli bruchetti: presto però cominciano a sentire dolore sulla pelle su cui compaiono eruzioni cutanee e un forte prurito. I peli si diffondono grazie ai vestiti e sono difficili da eliminare. Particolarmente pericoloso il contatto con gli occhi o nelle narici. Nel caso dei cani, può verificarsi il gonfiore della lingua che provoca l’ostruzione delle vie respiratorie con gravissime conseguenze e persino la necrosi di parte della lingua stessa.
Per evitare l’infestazione della processionaria in giardino bisogna osservare con attenzione le vittime vegetali preferite da questa falena: il pino in primis, ma anche cedri e larici, e le quercie, attaccate da una “cugina”, la processionaria della quercia, che dà vita a bruchi simili. Se gli alberi mostrano zone ricoperte da fitte ragnatele, allora la processionaria è già all’opera. Ricordiamoci che l’infestazione si propaga facilmente: i bruchi, dopo essersi nutriti degli aghi di una pianta, si trasferiscono in massa su un altro albero: vicini avvisati…
Attenzione
Se verificate che i pini nel vostro giardino o in quelli dei vicini di casa sono stati attaccati dalla Processionaria, non intervenite di persona, ma contattate immediatamente il servizio fitosanitario regionale.