La sua vita del resto non è affatto facile. Coltivata in aeroponica, cioè senza terra per ridurre al massimo peso e ingombro del substrato, Astro_Zuc ha dovuto subito fare i conti con condizioni di luce assai particolari, in cui il giorno è brevissimo e si ripete 16 volte ogni 24 ore. Agli astronauti però è proprio questo che interessa: come si svilupperà la pianta in un contesto così alterato rispetto a quello della Terra? Riuscirà a vegetare, a produrre foglie? O sarà debole e gracile fino a soccombere? E cosa si può fare per ottenere uno sviluppo ideale, considerando che piante da orto produttive sarebbero la chiave per prolungare la permanenza dell’uomo nello spazio?
La zucchina spaziale ancora non ha tutte le risposte, ma nel frattempo altri compagni si sono aggiunti: un girasole e una pianta di broccoli. Astro_Zuc è un po’ gelosa delle attenzioni che attirano (soprattutto di quelle del suo astronauta-contadino, Don Pettit), ma racconta di buon grado cosa succede anche a loro… Curiosi? Non vi resta che seguire il blog della zucchina spaziale, Letters to Earth, sul sito della Nasa!