Finora l’importanza di questo principio attivo era del tutto sconosciuta per l’alimentazione: il team di ricercatori di San Michele, nell’ambito di un progetto che ha coinvolto anche Graziano Guella dell’Universita’ di Trento e Mirella Zancato della Universita’ di Padova, ha estratto e purificato l’agrimoniin attraverso la cromatografia preparativa dai frutti maturi della fragolina di bosco, la Fragaria vesca. La sua struttura e’ stata caratterizzata mediante esperimenti di risonanza magnetica nucleare, spettrometria di massa ed altre tecniche spettroscopiche.
Lo studio e’ stato pubblicato su Journal of Agricultural and Food Chemistry, rivista della Societa’ Chimica Americana. “Si tratta di una ricerca molto importante ha spiegato Urska Vrhovsek del Centro ricerca e innovazione – perche’ dimostra la presenza di un principio attivo naturale che e’ probabilmente l’ellagitannino piu’ presente in assoluto nella dieta occidentale, ed e’ specifico delle fragole. La conoscenza della struttura di questo composto permettera’ ora di studiarne la biodisponibilita’, il metabolismo e i meccanismi di azione”. Sono in corso altri studi per accertarne la presenza nelle principali varieta’ coltivate, la sua concentrazione nel frutto maturo e, in collaborazione con l’Universita’ di Milano, il meccanismo di azione in relazione alla attivita’ anti-malarica