Un grazie, grande, grande come la Terra, a chi ci ha nutrito, si è preso cura di noi, a quella che sarà sempre dalla nostra parte e di cui mai, nella vita, ci mancherà il sostegno, ogni giorno. Un fiore che dica “GRAZIE, MAMMA!”…
Secondo il libro “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh, c’è un fiore, o meglio una piantina che esprime tutto questo: la campanula. Delicata nell’aspetto ma invece fortissima, capace di radicare nell’ambiente più difficile, fra le dure pietre, e fiorire con totale abbandono, al punto da ricoprire di corolle le foglioline tenaci.
Già, perché di questi tempi si pensa bene a come investire il denaro e la campanula è senz’altro un investimento a lungo, lunghissimo termine. Optate per quelle a fiorellino piccolo e semplice (le varietà a fiore doppio sono decisamente meno affidabili nel tempo, seppur deliziose nell’aspetto!), lilla, blu. Oppure per stupirla, quelle raffinatissime, bianche candide.
Tra le specie le più robuste, scegliete Campanula muralis, Campanula portenschlagiana, Campanula poscharskyana, Campanula carpatica. Si tratta di piantine perenni, che vivono per molti anni e non soffrono né freddo, né gelo, né malattie. Alla campanula basta poca terra per attecchire, un angolino umido che rimarrà sempreverde da dove, ogni anno, andrà a fiore facendo il suo dovere con assoluta fedeltà, senza farsi scoraggiare dalle bizzarrie del clima. Riconfermando la sua bellezza senza sentire il trascorrere del tempo, guadagnando con discrezione un po’ di spazio in più ogni anno che passa. Esattamente come fanno le nostre mamme, crescendo ogni giorno nel cuore di noi figli. Un pensiero che non potrà che renderla felice!