E’ come se una mano di donna improvvisamente decidesse di dare un’amorevole carezza a parchi, monumenti e strutture. Agli spazi trascurati ma anche ai luoghi usurati dalla quotidianità, quelli che vediamo tutti giorni, a cui non prestiamo più attenzione: basta dare un’occhiata alle immagini di Google per sorprendersi. Il curioso fenomeno nasce in America, ma sta arrivando anche in Italia. E sta già facendo parlare di sè…
Colore sì, ma niente vernice, niente spray. Nessun monumento segnato da scritte indelebili, nessun muro da ripulire. Lo Yarn Bombing o lo Knit Graffiti (Graffiti all’uncinetto) è un’arte che ha l’intento di abbellire senza rovinare. Che si basa sul principio che la pacifica invasione di fili non comprometta gli oggetti rivestiti, e che sia una presenza assolutamente temporanea (e guardando i risultati, verrebbe voglia di renderla permanente!): unica testimonianza nel tempo, le foto. E’ un’onda attenta e gioiosa, di “bande” (soprattutto di giovani ragazze!) che agiscono al mattino presto o nottetempo: l’idea è sorprendere e riappropriarsi, in qualche modo, dei grigi spazi urbani.
Nata per caso in piccolo negozio, la multiforme ondata di maglia si è allargata come una coperta e si è mossa a livello internazionale l’anno scorso per la prima volta in una giornata d’azione globale. Quest’anno è già cresciuta: lo Yarn Bombing durerà un’intera settimana, a partire da sabato 9 giugno scorso. Naturalmente ha già la sua pagina Facebook, pronta ad ospitare le foto delle “uncinettate” urbane… Che aspettate? Mano ai ferri…!