Fra le ipotesi al vaglio della Commissione europea c’è anche quella di stilare una lista nera di specie vietate nell’Ue, ma allo stesso tempo si guarda anche a quanto è stato già sperimentato al di fuori dell’Europa, in zone ecologicamente simili. Quali sono tre casi che hanno scatenato l’allarme in tutto il continente e non ancora coperti dalle norme Ue? Uno è quello dell’Ambrosia (Ambrosia artemisiifolia), presente in Ungheria e in alcuni paesi dell’Europa centrale, che ha provocato problemi anche in Nord Italia, scatena allergie e asma. Poi ci sono due casi legati agli animali: le nutrie, che hanno creato danni in Gran Bretagna, dove la campagna di eradicazione ha avuto successo, anche se la specie è ancora presente in molti stati europei e il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), che ha invaso i fiumi di Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Belgio e Olanda.
”Uno dei problemi da risolvere – spiegano fonti della Commissione Ue – è che uno Stato membro interviene per debellare una specie e poi si ritrova una nuova ondata che arriva dai Paesi vicini”. In Belgio si stanno attivando contro la Panace di Mantegazzi (Heracleum mantegazzianum), venduta come pianta decorativa per i giardini e il cui contatto rende fotosensibili al punto tale da provocare ustioni se esposti al sole. Nei Paesi limitrofi però non stanno facendo altrettanto e c’è il rischio di una reintroduzione.
”La nuova legislazione vorrebbe un’azione comune – riferiscono le fonti comunitarie – degli Stati membri rispetto ad una stessa specie, con una decisione basata sulla valutazione del suo impatto da parte della Commissione Ue e dei Paesi stessi”.
Sulla carta può essere un piano valido, ma bisognerà vedere se funziona davvero: le piante viaggiano grazie al vento e all’acqua, difficilmente si faranno fermare da una lista nera…