Che sia uno degli ultimi e più importanti polmoni verdi della Terra, si sa. Che sia lo sconosciuto ricchissimo scrigno vegetale di medicine per guarirci dalle malattie, si dovrebbe sapere. E che ogni giorno ne scompaiono intere porzioni per l’ingordigia di aziende di tutto il mondo è altrettanto noto. La novità è che però finalmente il governo brasiliano ha deciso di fare un censimento su ampia scala per capire cosa c’è davvero dentro l’Amazzonia. Ha annunciato così uno studio quadriennale che prevede, tra l’altro, il censimento di tutti gli alberi presenti in una elle maggiori foreste tropicali del pianeta.
Il progetto – il più corposo del genere degli ultimi 40 anni – prevede la raccolta di informazioni sulle specie esistenti, la qualità del suolo e la condizione delle aree degradate. L’idea è di estenderlo a tutte le aree boschive del Paese sudamericano e di terminarlo entro il 2016. L’operazione “ci consentirà di avere un vasto panorama sulla qualità e le condizioni del manto arboreo”, ha spiegato in un comunicato il ministero dell’Ambiente brasiliano.
Da parte nostra, un sicuro plauso alla notizia assolutamente positiva, con la speranza però che il censimento e i suoi sicuramente straordinari risultati non arrivino troppo tardi, talmente tardi da non essere più significativi per la tutela delle ancora ignote risorse, non solo botaniche, che l’Amazzonia ci può regalare.