Lo studio dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza, in Germania, ha esaminato la capacità delle sostanze attive contenute in alcune piante come il cardo gigante, il pepe selvatico, il pepe etiope e il forasacco dei tetti (Bromus tectorum, un’erba diffusissima anche da noi), di uccidere cellule tumorali che resistono a più di un farmaco. Come si legge su Phytomedicine, i ricercatori si sono focalizzati in particolare su tre diversi meccanismi di resistenza: i risultati dei test hanno mostrato che le piante posseggono naturalmente quattro tipi di benzofenoni che possono prevenire la proliferazione di linee cellulari cancerose, anche di quelle multi-farmaco resistenti. Potrebbero dunque rappresentare un ottimo punto di partenza per lo sviluppo di nuovi trattamenti terapeutici per i tumori che non rispondono alla chemioterapia.