Fiori e Foglie

Le piante? Sono più intelligenti di noi, parola di scienziato

Le piante sono più intelligenti degli uomini“: parola di Stefano Mancuso, scienziato fiorentino, fondatore del “Linv”, il primo laboratorio al mondo di neurobiologia vegetale. Secondo Mancuso anche le piante sono intelligenti. Non solo: oltre ai nostri cinque sensi, ovviamente sviluppati in modo diverso, ne hanno un’altra quindicina. Per cui definire “vegetale” una persona che perde funzioni intellettive e sensibilità “è proprio una stupidaggine”. Mancuso, professore associato presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze, accademico dei Georgofili e soprattutto “anima” del Linv, è stato intervistato dal settimanale Toscana Oggi che ha diffuso una sintesi.

Lo scienziato, che ha un omologo in Germania, il collega Frantisek Baluska dell’Università di Bonn, assieme alla giornalista Alessandra Viola ha anche scritto un libro, Verde brillante, in cui espone le sue teorie ed i risultati della ricerca.

“Solitamente – afferma Mancuso – si pensa che le piante siano organismi semplici, mentre in realtà sono sofisticati, complessi, evoluti ma differenti dagli animali. Spesso non lo capiamo perché siamo portati ad avere sentimenti e comprensione verso tutto ciò che ci assomiglia. Un animale ci può piacere, spaventare ma sicuramente non ci lascia indifferente. Verso le piante invece non abbiamo sentimenti positivi o negativi; le ignoriamo e non ci accorgiamo che hanno un tipo di intelligenza diversa dalla nostra“. I vegetali, tra l’altro, rappresentano oltre il 99% dell’intero mondo vivente e la maggior parte di loro potrebbe fare a meno del mondo animale ma sicuramente noi non possiamo vivere senza di loro. Paradossalmente, spiega Mancuso, “una pianta è molto più sensibile di un animale, cioè capace di sentire il mondo intorno a sé e percepire tutto ciò che proviene dall’ambiente, in maniera molto sofisticata proprio perché non può scappare quando qualcosa va male o cambia nell’ambiente: quindi l’unica possibilità di sopravvivenza è quella di percepire i cambiamenti ambientali in una maniera più sensibile rispetto agli animali e si sono evolute per questo”.

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