Fiori e Foglie

Coloriage, la magia dei fiori in punta di matita

 

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Forse non sono belli quanto i fiori che produce madre natura, ma possono trasmettere una gioia e una soddisfazione grandissima: si dice che sappiano addirittura curare lo stress e alleviare la fatica del vivere quotidiano. Sono le creazioni che nascono dai pattern da colorare con matite e pennarelli, proposti da numerose case editrici italiane e straniere sotto forma di splendidi libri e quaderni (in francese si chiamano Cahier de Coloriage), reperibili facilmente nelle grandi librerie o nei negozi virtuali della Rete. Il fatto di ritagliare nella giornata un po’ di tempo e dedicarlo a riempire con piccoli tratti di colore le tessere da cui sono composti questi particolari disegni contribuisce a creare quel momento di silenzio mentale e di riposo interiore che si raggiunge ad esempio attraverso la meditazione o, per chi è credente, con la preghiera. Si parla in effetti di Art Therapy, visto che la scelta dei colori e l’interpretazione dei disegni lascia grande spazio alla creatività individuale e genera un risultato finale comunque di grande effetto. Un’amica di Fiori&Foglie, Raffaella Martinotti, ci racconta la sua esperienza piena di magia con i boschi e gli alberi di carta dei Quaderni da Colorare, ma vi avverto: dopo aver letto, poi sarà difficile resistere alla lusinga di provare 😉

Ho scoperto la gioia del coloriage per puro caso, visitando una libreria di Strasburgo durante un fine settimana di vacanza. Uno scaffale della vetrina era tutto dedicato a questi bellissimi libri, con schemi anche piuttosto complessi, da riempire di colore. I disegni erano splendidi come veri e propri mosaici. Ogni libro proponeva un tema: il giardino segreto, la foresta incantata, le meraviglie sotto il mare, gli animali della giungla, ma anche c’erano anche temi contemporanei come il Liberty, Parigi e altre città. Che dire? Per me è stato amore a prima vista. Sono uscita dalla libreria con un paio di libri e un kit completo di pennarelli a punta fine per cominciare subito. E qui è successo qualcosa che non mi aspettavo.

Le mie giornate sono molto piene, divise tra lavoro, casa e famiglia (ho due figli grandi, ma ancora presenti in casa): da tempo avevo il desiderio inconfessato di tornare a vivere il grande divertimento che provavo quando i miei figli erano bambini e trascorrevamo i pomeriggi di pioggia tra matite, pastelli e album da colorare, ma mi vergognavo un po’ ad ammetterlo e pensavo che si trattasse di un gioco puerile e di una perdita di tempo. Stavolta però avevo a disposizione composizioni da colorare anche piuttosto complesse e soprattutto esteticamente bellissime. Il risultato poi è garantito: non occorre nessuna abilità, nessuna capacità tecnica, se non un po’ di pazienza e di grazia nell’accostare i colori. Ho cominciato in modo banale, con le foglie degli alberi verdi (magari di tre o quattro verdi differenti, per dare il senso del movimento), i fiori rosa o gialli, i funghetti con il cappello rosso. Poi ho preso coraggio e mi sono presa qualche libertà: in fondo un bosco può essere anche un po’ blu e viola, con tocchi di giallo, di rosso e perfino di azzurro nelle foglie.

Ma soprattutto la mia mente ha trovato riposo, in una specie di passeggiata incantata. Mi sono trovata in uno stato interiore davvero particolare: era il disegno stesso a suggerirmi quali colori dovevo scegliere, come se i piccoli fiori, le foglie o gli animaletti mi chiedessero di essere riempiti da quel colore. Tant’è vero che, adesso, prima di cominciare a colorare, esploro con attenzione tutto lo schema e, in un certo senso, aspetto che mi parli e mi suggerisca che cosa vuole diventare. Poi, prendo un pennarello (mi piace la brillantezza di questi colori e li preferisco alle matite, ma è un fatto del tutto soggettivo), e comincio a riempire le aree. Per essere più comoda, visto che ho la vista corta, mi sono attrezzata con un paio di piccole lenti di ingrandimento da applicare sui miei occhiali, per vedere bene le aree più piccole e riempirle in modo preciso e uniforme. Il mondo intorno a me scompare, anche se resto ovviamente presente e vigile a quanto avviene in casa: per essere tranquilla e godermi fino in fondo questo piccolo spazio tutto mio ho scelto di dedicarmi al coloriage la sera, magari seduta comoda sul divano mentre con mezzo cervello seguo un programma in tv, ascoltando della buona musica. Dopo pochi minuti, mi sento scende addosso un godimento simile a quello che provavo da piccola quando giocavo e tutto sembrava possibile. Alla fine mi sento più serena, con le piccole ansie quotidiane che mi hanno dato tregua e che nel frattempo sono diventate più gestibili. E la mia pagina si è riempita di qualcosa di bello, che posso ammirare, lo ammetto, con una certa soddisfazione. Come dire: non ho il pollice verde, ma sono riuscita a far sbocciare dei bellissimi fiori.

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