Nella sezione Cronaca di Tgcom24 in questi giorni è comparsa una notizia molto curiosa: si parlava delle tasse più strane imposte dal governo ai cittadini (Tutte le imposte più strane in Italia). Tra quelle indicate, in questa stagione sicuramente quella che spicca di più è la cosiddetta “tassa sui pic-nic“: un Euro che, nello specifico, il Comune di Gravellona Lomellina ha richiesto a tutti coloro che che vogliono fare un pic-nic al Parco dei Tre Laghi, uno dei più grandi parchi comunali del pavese, paradiso di canoisti, sportivi e amanti dell’aria aperta. L’iniziativa ha suscitato un certo clamore, con proposte tipo l’esclusione dei residenti ecc. Certo, nessuno di noi è contento quando si parla di nuove gabelle: sembra sempre che si tratti di un abuso a spese delle nostre tasche per arricchire il politico di turno. Ma in questo caso, l’iniziativa porta ad una piccola riflessione inerente alla cura degli spazi verdi pubblici…
Parchi e giardini in ambito urbano e periurbano sono infatti normalmente a carico delle amministrazioni comunali, che però in tempi di crisi, affrontano gravi limiti di bilancio: le priorità cambiano a favore di esigenze più urgenti o più importanti, con il risultato che spesso sono proprio le aree verdi pubbliche a pagare.
Si taglia non lo straordinario, in questi casi, ma l’ordinaria manutenzione di parchi e simili, al punto che persino il normale taglio dell’erba viene sospeso. E basta un problema di poco conto all’impianto idrico, di cui nessuno si accorge per tempo, perché alberi e arbusti, vessati e indeboliti dal forte caldo e dall’assenza di precipitazioni, lentamente si secchino. Il “polmone” a poco a poco nell’indifferenza muore e le conseguenze poi si vedono: dove c’è incolto, crescono piante spontanee tra cui anche le malerbe che possono incentivare allergie, l’area urbana in questione prende un aspetto trascurato e brutto con conseguente irritazione degli abitanti della zona, e la frequentazione stessa di questi spazi verdi comincia a farsi più rada in quanto, così maltenuti, diventano luoghi ideali per traffici poco chiari.
Alla luce di tutto ciò, forse l’idea di porre un piccolo contributo pagabile da tutte le tasche senza differenze né favoritismi, in cambio della possibilità di frequentare un parco ben tenuto, capace di offrire spazi vivibili e servizi, potrebbe non essere così sbagliata… Magari arricchendosi di interesse con attrezzi per lo sport oppure con strutture da condividere che incoraggino la socialità nel quartiere? Forse per gli abitanti di zona si potrebbe pensare ad una specie di tessera ad abbonamento mensile? Voi che ne pensate, paghereste un euro per poter godere del verde pubblico sotto casa? Oppure che soluzione proporreste per rendere sostenibile economicamente un’area verde pubblica?