Fiori e Foglie

Come si rinvasa un’orchidea phalaenopsis passo passo

 

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Orchidee Phalaenopsis: fiori dalla forma a farfalla e grandi foglie verdi alla base

La fine dell’estate è un buon momento per rinvasare l’orchidea phalaenopsis sfiorita che avete li in casa o in ufficio da un po’ di tempo: nei luoghi di lavoro non c’è nessuno e i ritmi in casa durante le ferie sono rilassati. Inoltre a breve la vostra orchidea sentirà l’aria più fresca e questo cambiamento la indurrà a prepararsi per la fioritura: ordinata, docciata e rinvasata nella posizione ideale, con i fiori sarà ancora più bella. Sfruttate perciò la buona occasione per prendervi del tempo e fare questa semplice operazione che richiede però tutta la vostra attenzione.

Materiale necessario:
foglio di giornale su cui lavorare, un vasetto trasparente di plastica specifico per orchidee (con molti buchi sul fondo o anche intorno) poco più grande di quello in cui si trova la pianta attualmente – lo vendono nei garden – nuovo o lavato con disinfettante, un coprivaso di ceramica, un sacchetto di substrato per orchidee (composto da corteccia detta “bark”, non da terriccio) – una cesoia affilata a lame sottili, e… un vasetto di cannella in polvere 😉

Operazione rinvaso, prepariamo la pianta:
prendete la vostra orchidea e svasatela con delicatezza, cercando di non amputarne le radici (soprattutto quelle sul fondo). Rovesciate il vasetto sul foglio di giornale e poi gentilmente, con le dita, fate cadere dal groviglio di radici, allargandole con dolcezza, tutta la vecchia corteccia, liberandole soprattutto da eventuali grumi di sfagno o spugna. A questo punto, prendete la vostra piantina e fate alle radici un bel bagno sotto al rubinetto con acqua tiepida: noterete che alcune prenderanno colore e diventeranno verdognole: sono quelle sane.

Operazione rinvaso, il dilemma delle radici:
con una forbice procedete senza paura a tagliare le radici secche o vuote all’interno: basterà tastarle con le dita per capire la differenza. Se la radice intera è da rimuovere, tagliate con cautela dal punto di origine, cercando di non lesionare le altre o il monopodio (il “corpo” dell’orchidea da cui si dipartono le foglie). Se è secca solo nelle punte terminali, tagliate solo quella parte. Attenzione però: prima di tagliare, osservate ogni radice per tutta la sua lunghezza. Alcune infatti presentano parti secche ma seguite da tratti sani e possono essere molto lunghe. Lasciate queste “dubbie” per ultime: deciderete se procedere con il taglio in base a quanto è corposo l’apparato radicale sano. Se le radici buone sono tante, tagliarne un paio molto rovinate non farà troppo danno. Se invece sono poche, lasciate intatte anche quelle dubbie.

Rinvaso e una spolverata di …cannella!
Terminata la ripulitura, con le belle radici sane in mostra, la vostra orchidea è pronta per il rinvaso vero e proprio. Se c’è qualche foglia che ha una punta rovinata, tagliate solo quella parte (se è ingiallita, non occorre: l’orchidea la farà seccare da sola). Ma prima un rimedio casalingo può rivelarsi prezioso… Spolverate tutte le radici con della cannella, dall’effetto delicatamente antisettico: aiuterà la vostra pianta a rimarginare i tagli. Lasciatela a seccare per una mezz’ora all’aria.

Vaso nuovo, vita nuova
Un pugno di corteccia nuova sul fondo e si parte: il vaso nuovo che sceglierete dovrà essere della misura giusta per far stare la vostra orchidea comoda ma un po’ stretta, in modo che riesca a mantenersi stabilmente dritta al centro. Se, come accade spesso, la pianta ha prodotto radici fuori dal vaso, riconducetele in basso, in modo che possano godere dell’umidità della nuova corteccia. Fatelo con dolcezza però: le radici vigorose sono “croccanti” e possono spezzarsi, danneggiandosi. Accomodatele nel vasetto e se sono lunghe, fate in modo che seguano un percorso circolare. A questo punto riempite i vuoti con la nuova corteccia, cercando di non schiacciare ma di colmare tutte le cavità: potete aiutarvi battendo leggermente i lati del contenitore con le dita, in modo che i pezzetti di corteccia si accomodino fitti fino alla superficie. Tenete conto che l’orchidea dovrà emergere dal vaso con le foglie a partire dalla base del substrato quindi non affondatela nella corteccia!

Una bella doccia finale e via!
A questo punto il rinvaso è quasi concluso: prendete la vostra orchidea e fatele una bella doccia su foglie e tutto con acqua rigorosamente tiepida. Spezzate il getto con le mani per non smuovere la corteccia e fate scorrere bene affinché il nuovo substrato si bagni bene. Non pretendete stabilità perfetta: la “ragazza” nei prossimi giorni sentirà la nuova sistemazione e prenderà le opportune “misure” allungando le radici dove serve.

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