Fiori e Foglie

Giardini in gara a Orticolario: vince l’ispirazione orientale

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Lentamente ma anche da noi sta prendendo piede l’idea mutuata dal Chelsea Flower Show di Londra di organizzare gare e concorsi in cui a sfidarsi sono paesaggisti che propongono l’allestimento temporaneo di uno spazio verde, con aziende sponsor che ne sostengano i costi. Quest’anno alla manifestazione Orticolario, conclusasi lo scorso weekend a Cernobbio, erano 8 i giardini in gara: chi ha vinto il premio più ambito ve lo diciamo subito: è stato il giardino zen “Spazio Floema” del paesaggista giapponese Satoru Tabata (Enzo). Ma altri giardini in gara presentavano spunti interessanti.

 Il Giardino Zen

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Nella nostra fotogallery vi proponiamo i giardini più interessanti di questa edizione di Orticolario a Villa Erba, così ci direte qual è quello che avreste votato voi!

Il giardino "Pioggia" di Benatti

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Il nostro preferito? Il giardino “Pioggia” di Roberto Benatti.
Uno spazio rettangolare incorniciato da profili in ferro con iscritto a pavimento un cerchio di corten circondato da un affascinante spazio d’acqua su cui si specchia l’universo vegetale scelto con attenzione botanica dall’autore tra piante da frutto, felci, piccoli arbusti sempreverdi ma anche velenosi aconiti, a ricreare un parterre dall’atmosfera primigenia che racchiude ciò che la natura ci offre, nel bene e nel male. Le “sedute” sono rocce. Con il mondo naturale e vegetale nel suo insieme, ci dice il Benatti, è essenziale riprendere un confronto ma a partire dalla conoscenza profonda degli attori in gioco. E’ l’acqua la mediatrice di questa relazione: il suo scorrere ci permette di riallacciare il dialogo interiore che abbiamo interrotto tempo fa. Ad accoglierci un genius loci di rami, ancestrale guardiano circondato da ciuffi di primitivi immutati equiseti. Necessariamente allora il tutto viene introdotto da una “tenda” di pioggia intermittente (a caduta dal profilo in ferro), a separare i due mondi, che necessita idealmente di un atto di coraggio per essere superata dal visitatore.

 Il Giardino "Disconnect to Reconnect"

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Di design senz’altro l’appeal del giardino “Disconnect to Reconnect”, ammirevole per l’armonia dell’ambiente di taglio nettamente tropicale creato dal paesaggista di Verde Passione. Interessante anche il giardino-istallazione “Inside Nature”, progettato da P’arcnouveau, per la piacevole sensazione di completo avvolgimento data dalla forma circolare del giardino e dalla musica, seppure poco fruibile a causa dell’ardita disposizione delle sedute.

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