Una strage di palme senza precedenti è stato l’effetto immediato dello sbarco in Italia del punteruolo rosso, coleottero asiatico contro cui è in corso una strenua lotta dagli esiti ancora incerti. Filari lungo il mare, piazze e vie in cui le belle fronde erano protagoniste si sono ridotti a luoghi desolati, con piante sofferenti o del tutto secche. Solo a Sanremo sono stati uccisi 500 esemplari, sfigurando la città. Vedremo accadere lo stesso alle imponenti agavi che crescono vigorose, quasi capolavori di design che si stagliano contro il cielo azzurro nelle nostre regioni più calde lungo i pendii e le massicciate delle ferrovie o a corona dell’arida roccaglia?
Il grido d’allarme per l’oscuro cugino del killer delle palme però era già stato dato qualche mese fa in un servizio del tg satirico Striscia La Notizia, dove Capitan Ventosa ha presentato la nuova minaccia grazie alle parole del presidente del Centro studi delle palme di Sanremo, Claudio Littardi e dei ricercatori francesi che combattono da tempo contro il punteruolo nero.
In Francia per ora non è ancora stato trovato un insetticida efficace contro il punteruolo nero, che purtroppo condivide le pessime abitudini del cugino rosso – in particolare la capacità di divorare dall’interno, sotto forma di fameliche larve, i tessuti vegetali – ed è in grado, se possibile, di peggiorarle. Il coleottero infatti trasmette un batterio che porta i tessuti vegetali ad una veloce marcescenza, uccidendo quindi ancora più velocemente le piante che attacca.