L’Italia ha raddoppiato i suoi boschi ma deve imparare a gestirli con profitto
Daniela
Rispetto all’Unità d’Italia la superficie coperta da boschi oggi è raddoppiata e ammonta ad 1/3 del territorio nazionale, con una stima di 12 miliardi di alberi presenti. Lo ha detto in questa settimana dedicata agli alberi la Coldiretti. Seppure la notizia è molto positiva, Coldiretti ha però anche rilevato che “a differenza del passato si tratta di aree senza alcun controllo e del tutto impenetrabili ai necessari interventi di manutenzione e difesa mettendo a rischio la vita delle popolazioni locali, per degrado ed incendi”. Se invece questi boschi fossero gestiti in modo sostenibile, potrebbero creare 35mila nuovi posti di lavoro grazie “all’aumento del prelievo del legname dai boschi in un Paese che importa l’80% del legno che utilizza”.
Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ha poi proseguito: “Gestire il bosco o meglio coltivare il bosco significa lavorare per la valorizzazione complessiva di un territorio, ma questo non è possibile senza convenienza economica”, sottolineando che “ci sono tutte le condizioni per trasformare i rischi in grandi opportunità per la ripresa di un Paese che ha fatto della sostenibilità ambientale un valore aggiunto del Made in Italy“.
“I boschi sono – afferma con forza Coldiretti – un patrimonio di biodiversità poiché ogni ettaro di macchia mediterranea è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali. Senza dimenticare che ricoprono un ruolo centrale nell’assorbimento di anidride carbonica, che è il principale gas ad effetto serra, e sono fondamentali nella mitigazione e nell’adattamento ai cambiamenti climatici in corso”.
E Coldiretti indica la strada per raggiungere questo obiettivo: l’approvazione del nuovo testo forestale per la semplificazione della gestione attiva dei boschi, che dà più valore al ruolo degli imprenditori agricoli per la qualità dell’aria e riconoscimento dei crediti di carbonio, con lo sviluppo della filiera 100% italiana attraverso i Piani di sviluppo rurale e con l’incentivazione dell’utilizzo di legno prodotto in Italia negli appalti pubblici.