Chi conosce il fenomeno degli alberi a fioritura bicolore li definisce “alberi scappati”. Si tratta di alberi innestati, cioè alberi in cui tronco e chioma appartengono a varietà o specie differenti. Questo perché due esemplari di specie sono in grado, grazie alla mano dell’uomo, di fondersi meccanicamente, dando vita ad un esemplare unico ma in realtà composto da due “individui” differenti.
Per qualche motivo, uno dei due membri di questa coppia vegetale stenta e cede il suo ruolo, lasciando spazio a quello più forte (si tratta del cosiddetto “portainnesto”) che invece di limitarsi a produrre tronco e radici, comincia a generare anch’esso dei rami. Il problema però è che, nell’idea di chi ha fuso i due individui, quei rami non erano previsti e i fiori – e a volte persino le foglie – di cui è portatore il più forte, saranno diversi (in questo caso bianchi) da quelli della varietà innestata (quella rosa), normalmente più decorativa.
Come andrà a finire?
Purtroppo le cose non potranno che peggiorare: se l’albero verrà lasciato a se stesso, il più forte prenderà presto il sopravvento, togliendo ogni anno sempre più spazio ed energia al “bello” della coppia fino a subentrare definitivamente riconquistando la chioma, che si presenterà completamente composta da fiori bianchi. Se invece si vuole intervenire per conservare la parte più decorativa, quella rosa per esempio, occorre tagliare alla base tutti i rami “diversi” prima che si sviluppino ulteriormente, in modo che “il più bello” dei due abbia tempo per reagire e riprendere il suo ruolo.
Il fenomeno è curioso e persino bello da vedere per l’uomo comune, ma tecnicamente dimostra una cattiva impostazione dell’albero in vivaio, già problematico al momento dell’acquisto. La spia per accorgersene in tempo? Un occhio esperto che osservi attentamente crescite e punti d’innesto. Inoltre, ci segnala la garden designer Elisabetta Pozzetti, il valore decorativo dell’albero “scappato” cala, deprezzandosi considerevolmente.