Strutture turistiche come alberghi e hotel stanno cominciando ad attribuire un diverso valore al loro verde. Addio erba e alberi perfetti, invece benvenuti prati fioriti e alberature su cui il tempo ha lasciato il segno e che si possono vivere e toccare. Il verde diventa un prestigioso “elemento extra” per il relax e il godimento degli ospiti. Stefano Lorenzi, che degli alberi ha fatto una professione, ci racconta questo cambiamento di percezione del verde in alberghi e strutture turistiche, a partire da quelle di alto profilo.
“Occupandomi di alberi da anni in tutta Italia, sono spesso in viaggio: mi trovo quindi ad essere ospite di strutture ricettive di vario genere. E in questo contesto mi viene spesso chiesto di occuparmi di esemplari, anche notevoli, presenti ad esempio all’interno di vigneti o di aziende che si prendono cura del loro verde con particolare attenzione, anche se quest’ultimo non rientra nel reale ciclo produttivo dell’azienda stessa. Mai però avevo riflettuto su come un albero, un gruppo di alberi o un giardino potessero entrare realmente a far parte della vita di una struttura ricettiva e materialmente ad incrementarne le sue attività, aumentando il benessere che l’ospite percepisce durante il suo soggiorno.
IL VERDE DA VIVERE
A tutti noi è sicuramente capitato di entrare in un hotel o B&B e vedere un bel giardino, magari anche ammirarlo, ma tutto finisce li. Ultimamente invece sto notando una profonda inversione di tendenza: il giardino, per i proprietari di alcune strutture turistiche, non deve più essere solo un bel quadro, ma sta diventando uno spazio interattivo da vivere ad ogni livello sensoriale. Nasce la volontà da parte degli operatori dell’ospitalità di far vivere il giardino e i propri alberi agli ospiti come parte integrante della struttura, coinvolgendo gli uni e gli altri in diverse attività interdisciplinari che vanno dalla lettura di libri circondati da verdi fronde alla degustazione di vini all’aperto all’ombra di grandi alberi, ai trattamenti fisioterapici in giardino, stesi sull’erba.
UN APPROCCIO NUOVO
Tutto questo può non sembrare una novità, invece l’approccio è del tutto nuovo. Se prima queste cose si facevano semplicemente “sfruttando” l’ambiente, ora questi operatori illuminati cercano anche di trasmettere la cultura del verde e del territorio all’ospite che usufruisce del servizio.
Durante una degustazione, ad esempio, danno informazioni al visitatore sull’albero sotto cui sta assaggiando un vino o di che tipo siano i fiori di cui sente il profumo. Nei vigneti si cerca di far comprendere all’ospite quanto sia importante la biodiversità per poter ottenere un prodotto eccelso.
Questo approccio nuovo, che personalmente mi ha entusiasmato, si riflette poi nel tipo di gestione del verde della struttura: non si punta più ad avere prati verdissimi e perfetti a tutti costi, spesso poco sani, ma si preferiscono piuttosto prati fioriti e naturali, che invoglino l’ospite a sdraiarsi, e i bambini a giocare. Anche nella gestione degli alberi si predilige un approccio naturale, che punta a renderli godibili dagli ospiti.”
“Venendo a sapere del lavoro che faccio, di recente la proprietaria di una struttura turistica mi ha chiesto di dare uno sguardo ai suoi alberi: ho così notato una grossa Quercia con diversi grossi rami secchi ed evidenti segni di trinceramento (l’albero si autopota per abbassarsi ed essere meno vulnerabile dagli agenti atmosferici). Mi sono allora permesso di suggerire due soluzioni: o pulirla dai rami secchi o lasciarla invece al suo destino, usandola per far cultura dell’albero e mostrare agli ospiti come un albero sia in grado di autorigenerarsi in caso di difficoltà. Insomma cogliere questa opportunità per spiegare l’incredibile resilienza degli alberi. Questa seconda opzione è piaciuta molto!
Ho visto questo come il segno che sta nascendo una nuova consapevolezza, una nuova voglia di trasferire conoscenze sugli alberi e sulle qualità del territorio che ci ospita. E chi può farlo meglio di coloro che gestiscono luoghi che ospitano persone da tutta Italia e da tutto il mondo?
E’ bello vedere che molte strutture turistiche vengano ora impostate per far vivere il verde sia a livello emozionale che culturale: non si offre solo la classica passeggiata in giardino, ma magari la si accompagna con musica classica o letture di passi di libri dove vengono citati gli alberi e gli arbusti presenti nel giardino… Spero vivamente che questa tendenza continui e che aumenti il numero di queste eco-strutture (come Lalocandanelvento.it, Mastrojanni.com o l’Azienda agricola Abete Bianco) che sono “Eco” non solo nella gestione a livello energetico o gestionale, ma anche e soprattutto nella diffusione della cultura del verde.”