Lo Skygarden è proprio questo: inaugurato alla fine del mese di maggio, è un parco sopraelevato nato da un nastro di asfalto lungo quasi un chilometro che si snoda, all’altezza di 16 metri, attraverso i grattacieli nel cuore della capitale sudcoreana. Invece degli “spettinati” spazi verdi tra i binari tanto innovativi della Highline americana, lo Skygarden di Seoul ha optato per un approccio più tradizionale: ospita infatti oltre 600 capienti vasche e aiuole di cemento circolari che contengono 24mila piante, tra alberi (compresi quelli da frutto), arbusti e piante erbacee, di 228 specie diverse, scelte soprattutto tra specie autoctone.
Progettato dalla olandese MVRDV, lo Skygarden di Seoul intende, secondo le parole di uno degli architetti fondatori dello studio Winy Maas, “riconnettere la città con la natura” e non solo. La disposizione delle piante lungo la passeggiata persegue un intento botanico educativo che, sulla base dell’alfabeto coreano, raduna le specie in gruppi, creando differenti “giardini” che mettono in luce precise caratteristiche stagionali: colorazione dei fogliami, profumi e produzione di frutti.
Il ponte-giardino coreano non offre però solo fascino vegetale ma anche vita sociale con l’offerta di servizi, bar e locali ricavati dagli snodi della struttura preesistente.
Il percorso è delimitato su entrambi i lati da pannellature in vetro trasparente che permettono il dialogo visivo diretto con la struttura urbana circostante. Scale, rampe, ascensori rendono poi la struttura estremamente funzionale e utile, permettendo ai cittadini di raggiungere a piedi, tra l’ombra, il fresco delle fronde e la bellezza delle zone a verde pensile, molte aree della grande città. Al volgere del sole, lo Skygarden si illumina di luci blu, aggiungendo attrazione turistica e fascino al panorama notturno di Seoul.