Lo sa bene chi lavora in parchi e giardini o nel verde pubblico in zone costiere dove l’Agave americana cresce vigorosa e viene spesso coltivata per la sua bellezza statuaria. Quando occorre intervenire sulla pianta, i professionisti sanno di dover proteggere gambe e braccia con indumenti coprenti, pena dolorosissime dermatiti, come precisa Alessandra Vinciguerra, curatrice del Giardino La Mortella di Ischia: “L’Agave produce una linfa contenente ecogenina, una saponina che al contatto con la pelle provoca immediatamente eritema con dolore e bruciore. In seguito si verificano arrossamenti e possono svilupparsi piaghette; inoltre la pelle diventa sensibile alla luce del sole. Se si entra a contatto con la linfa o la segatura di agave, occorre lavare immediatamente con abbondante acqua e sapone, rimuovendo ogni traccia di linfa. Anche i vestiti vanno lavati accuratamente”. Ma Zhang invece non aveva proprio idea della specie che aveva di fronte…
Dopo i primi morsi “dimostrativi”, racconta la rivista Apple Daily di Hong Kong che riferisce l’accaduto, la vblogger ha sentito intorpidirsi la bocca e ha cominciato a provare un forte bruciore alla gola. Dopo aver detto in diretta che il sapore delle foglie era veramente molto amaro, la ragazza ha capito che qualcosa non andava: ha interrotto la diretta ed è andata subito in ospedale dove le hanno praticato subito una lavanda gastrica. I medici hanno affermato che è stata fortunata ad accorgersene subito: se avesse continuato a nutrirsi di Agave americana, la sua disavventura poteva portare a conseguenze ben più gravi.
Esistono molte specie di aloe e agavi, molte estremamente utili (e molte simili): alcune ottime per estrarre fibre con cui si creano cordami e tessuti, altre si utilizzano per il liquori come tequila e mezcal, altre sono fortemente decorative. Spesso però non ci rendiamo conto che occorre conoscere molto bene le piante per interagire con loro: il mondo vegetale infatti contiene al suo interno tutto ciò che serve all’uomo, i veleni come le medicine.