Fiori e Foglie

Estate bollente? Perfetta per le cipolle… egiziane (nel piatto e sul balcone)

A lei il caldo non dà fastidio e nemmeno la siccità. Per l’intrigante protagonista di questo piatto di “Puntarelle di cipolla egiziana ligure in insalata, con favette fresche e viole del pensiero“, l’estate bollente che stiamo attraversando è perfetta, sia per crescere che per apparire sulle nostre tavole, raccolta direttamente nell’orto o …dal vaso sul balcone. Perché di lei non si mangia solo il bulbo ma anche le foglie e i fiori! E poi si chiama “egiziana” ma si coltiva in Liguria… Come si fa a godersela nei vasi e nei piatti Fiori&Foglie l’ha chiesto a Marco Damele, “paladino” esperto ed entusiasta coltivatore (oltre che co-autore di un libro a lei dedicato): ecco le sue preziose indicazioni!

La culla della cipolla egiziana è …la Liguria: per quanto suoni curioso, è proprio nella riviera dei fiori che questo tipo di cipolla ha avuto la sua origine italiana. Questo ci fa capire che si tratta di una pianta orticola che cresce da tempo nel Belpaese e che, grazie alla sua versatilità e all’opera divulgativa di Marco, è stata riscoperta, entrando nella lista della spesa di molti chef e ristoranti famosi.

Quali sono le qualità migliori della cipolla egiziana?
Facile, ci racconta Marco, di lei si mangia tutto: bulbo, foglie e fiori. Ognuna delle sue parti ha aroma e sapore particolari e si prestano tutte, in diversi modi, a far parte di piatti di cui esalta i sapori e persino l’estetica. In coltivazione poi, cresce benissimo con poca acqua.

Ma c’è un bonus in più: è una cipolla anti-crisi.
Se coltivi la cipolla egiziana una volta, poi non dovrai più comprarla: gratis per anni, insomma. Questo è vero grazie al fatto che la pianta per moltiplicarsi produce dal fusto dei piccoli bulbilli che si possono piantare, ottenendo così piantine nuove senza spendere un euro. La pianta madre poi produrrà altri bulbilli anche sottoterra, non bastasse, che puoi piantare o… mangiare!

Ma come si coltiva e si consuma la cipolla egiziana?
Marco suggerisce di coltivarne più esemplari per avere subito delle buone raccolte. E si può piantarle anche adesso, durante il caldo agosto, visto che amano il sole. A proposito di questo, ecco un’altra qualità della cipolla egiziana: non ha bisogno di molta acqua: anzi, se esageri nel bagnarla, marcisce.

Ecco come procedere dunque.
Una volta che ci siamo procurati i bulbi iniziali di cipolla egiziana, ci dice Damele, dobbiamo piantarli, in piena terra o in un vaso grande, in un mix di terriccio e sabbia, che eviterà ristagni. Le piantine però non cominceranno a crescere subito: nelle prime settimane il bulbo “lavorerà” solo a livello radicale formando una rete di radici che le serviranno per ancorarsi al terreno ed iniziare ad assorbire le sostanze nutritive. Quando la pianta avrà formato diverse foglie, ci spiega Damele, puoi iniziare a raccoglierle, tagliandole con un coltello alla base: puoi fare questa operazione per almeno 4 volte senza esaurire la pianta.

Quando arriverà l’inverno, non ci sarà da preoccuparsi: la pianta non muore anche con temperature molto rigide. Per vedere la formazione di bulbilli aerei che si formeranno sul fusto dovrai aspettare la fine della brutta stagione. A marzo-aprile 2018 potrai staccarli e piantarli, ottenendo nuove piante di cipolla a costo zero, oppure… mangiarli! A maggio-giugno la pianta fiorisce: i fiori che produce sono perfettamente edibili, ottimi da usare nei piatti a cui peraltro daranno anche un tocco estetico decorativo. Dopo 4/5 anni di coltivazione, il bulbo-madre avrà formato fino a 40 bulbi sottoterra: puoi separarli e lasciarli crescere oppure consumarli.

Insomma, questa bella cipolla offre un sacco di opportunità interessanti, non trovate? Da provare! 😉

Nota:
Il libro “La cipolla egiziana” è risultato di oltre 3 anni di studio e ricerca da parte di Marco Damele in collaborazione con Irina Reydes, medical doctor, First Moscow State Medical University, responsabile del progetto di recupero, anche in chiave gastronomica.

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