Le coccolano come fossero gattini. Si prendono cura di loro, le nutrono con amore, raccolgono le uova. E si sentono di nuovo utili e vivi: diventano più socievoli, più attivi e più aperti alle attività di gruppo. Sono gli anziani delle case di cura dove è stato introdotto il progetto HenPower. Perché questo anti-depressivo naturale, che in tarda età aiuta a dimenticare solitudine e dolore, si chiama “gallina”…
Quando il termine della vita si avvicina, ci si può trovare in una condizione di forte fragilità. Vuoi perché il compagno o la compagna di una vita non ci sono più, vuoi per i rapporti difficili con la famiglia, l’anziano, che la società non considera più un membro attivo e produttivo, può richiudersi in se stesso, sentirsi abbandonato e molto solo. Se la situazione perdura, la depressione – accompagnata a volte da disagio e malessere anche fisico e una conseguente ansia per i medicinali – è dietro l’angolo.
Certificato nei suoi concreti effetti benefici da uno studio sul campo della Northumbria University, il progetto “HenPower” dell’Associazione “Equal Arts” nasce in Inghilterra e dal 2011 ha portato benessere e salute tramite la presenza di galline e pulcini in molti istituti per anziani. Un’idea perfettamente esportabile che sposa una visione della vecchiaia come periodo denso di significato della vita, portando attenzione alla nostra umanità e puntando ad aumentare ciò che davvero conta: la nostra qualità della vita a tutte le età.