Sono circa 160 mila le cause civili pendenti per liti su questioni condominiali: e la cifra si riferisce solo alla Sicilia. Neanche a dirlo, una delle dolorose voci è il verde, dalle discussioni per il giardino condominiale ai contrasti su foglie cadute, piante che debordano, annaffiature, ecc. La stima arriva in questi giorni dal Codacons che rileva quanto sia facile che litigi e acredini tra vicini di casa finiscano nelle aule di tribunale. Ma come mai piante e fiori possono diventare motivo di così forte contrasto?
Colpa del cattivo carattere? Non sempre. Basta osservare i palazzi milanesi per capire che le piante, in questi edifici di città, raramente sono previste: e non solo a livello dello spazio fisico che andrebbero ad occupare (cosa vuoi che ci stia in una balconetta classica, che raramente supera i 20cm di larghezza e poco più di profondità??). Quello che non viene valutato sono le loro necessità.
Fori nelle fioriere che permettano il drenaggio dell’acqua in eccesso e tubi o grondaie che la raccolgano portandola senza danni fino al terreno, in uno spazio dove venga assorbita, sono rarissimi. Per non parlare dei ridottissimi metri quadri per balconi e terrazzi, a cui si aggiungono esposizioni infelici e a volte scarsa circolazione d’aria, che rendono la vita faticosa e insalubre non solo ai vegetali ma anche a chi quegli spazi li abita e li vorrebbe godere, dopo averli pagati a carissimo prezzo. Insomma, quante liti condominiali si potrebbero facilmente evitare se i palazzi dove abitiamo fossero finalmente flower-friendly?
Queste convenzioni dovrebbero consentire una reciproca contaminazione tra i diversi settori, in modo che imprenditori edili e amministratori comincino a conoscere meglio il verde, dando così una nuova impronta “vegetale”, più corretta e consapevole, alle loro attività. Il che significa maggiore confort rispetto al tema di giardini, piante e fiori soprattutto per chi andrà ad abitare nelle case e nei condomini coinvolti nella svolta verde… Con buona pace dei tribunali del Belpaese e un ottimo risparmio per le tasche (e il benessere psicologico) dei condomini… 😉