La startup che propone di affittare spazi verdi privati a turisti, amanti dell’open air e campeggiatori ha fatto il botto. Il crowdfunding in Rete per trovare i fondi non solo ha raggiunto la cifra richiesta ma l’ha ampiamente superata, andando addirittura in overfunding: in soli 5 giorni ha raccolto oltre 200mila euro. Assisteremo quindi di certo all’introduzione in Italia di una realtà del tutto nuova, i cui risvolti (economici, ma anche sociali ed ambientali) sono ancora tutti da scoprire.
L’idea di Garden Sharing è quella di creare un mercato mettendo parchi e giardini presenti nelle proprietà private a disposizione di altri, dopo averli dotati degli opportuni servizi, e ricavandone così un piccolo profitto (da inserire nella dichiarazione dei redditi).
La raccolta fondi online su Opstart offriva l’opportunità di diventare soci dell’innovativa piattaforma con un piccolo investimento di 250 euro, usufruendo peraltro dei benefici fiscali scaricando il 30% della somma investita. Grazie ad una partnership con Cesvi, per ogni quota di capitale sottoscritta, verrà piantato un albero in Amazzonia, sensibilità ambientale in linea con gli obiettivi della startup.
Sono oltre 4mila gli spazi disponibili tra cui scegliere presentati dalla piattaforma online, ma visto l’interesse e l’afflusso degli investimenti, c’è da scommettere che cresceranno di parecchio. Che sia magari anche un utile esercizio sociale, ottimo per scalfire la nazionale diffidenza verso chi non conosciamo?
L’idea del Garden Sharing tra l’altro si presenta sul mercato nel momento migliore: il 2018 infatti è l’anno del Bonus Verde, grazie al quale gli italiani possono beneficiare di uno sconto fiscale del 36% sulle opere di ripristino, progettazione e realizzazione di s spazi verdi, giardini e terrazzi. Neanche a farlo apposta… 😉
Grande soddisfazione esprime il fondatore di Garden Sharing Mauro Moroni, che annuncia i prossimi passi: “Quest’anno tutti gli sforzi saranno concentrati per ottimizzare la piattaforma e consolidare il mercato italiano, ma già subito dopo l’estate andremo a caccia di investitori istituzionali che ci permettano di diventare il punto di riferimento del digitale nel settore dell’en plain air in Europa.”