Questo attestano i fossili scoperti in India analizzati di recente che indicano che la patata dolce in realtà è originaria dell’Asia, quindi nativa non nel Nuovo ma, ebbene sì, del buon Vecchio Continente. E le novità a proposito della “batata” dolce non finiscono qui… In termini evolutivi è anche molto più “vecchia”…
Non solo. Secondo le ultime scoperte, la famiglia a cui appartiene la batata sembra sia molto più antica di quanto si fosse ritenuto fino ad oggi: cresceva forse addirittura durante il Paleocene, qualcosa come 57 milioni di anni fa.
Lo studio che attesta la curiosa scoperta è stato pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) da un gruppo di ricercatori coordinati da David Dilcher dell’Università dell’Indiana, che recentemente ha identificato foglie fossili come appartenenti a piante della stessa famiglia di cui fa parte la patata dolce. E se fin qui, si faceva risalire a 35milioni di anni fa in America la presenza documentata di questo tipo di tubero, ora le analisi realizzate su 17 fossili scoperti nello stato indiano di Meghalaya raccontano una storia ben diversa.
E il suo regno non è solo nel piatto, ma anche sul balcone. Alcune varietà selezionate come Ipomea batatas ‘Blakie’, ‘Marguerite’, o ‘Tricolor’, infatti, sono splendide piante ornamentali, dove possono impreziosire vasi e fioriere con la bellezza delle loro foglie.
Il tubero dice addio agli USA, quindi: per il Thanksgiving gli servirà una Green Card… E dopo questa scoperta, temo che la Festa della Patata Dolce Americana di Anguillara Veneto, nel padovano, dovrà proprio cambiare nome… 😀