Ombra, fresco. Sono queste le parole che ha in mente chi vive la città in questa bizzosa ma bollente estate. E un modo per far diventare strade, viali e piazze più ombrosi e piacevoli è senz’altro quello di aumentare il numero degli alberi. Ma farlo ha i suoi costi, non tanto per il materiale vivaistico, quanto per la manutenzione che il verde richiede nel tempo. Il Comune di Torino ha dunque individuato una modalità diversa, rispetto alla creazione di appalti pubblici e bandi di gara, che coinvolge direttamente i cittadini. In questi giorni ha dato il via ad una procedura che, a partire da quest’anno fino al 2020, dà la possibilità a tutti (non solo ai torinesi) di regalare un albero alla città.
Nel caso invece si scegliesse di donare un importo dai 50 euro in su, i soldi verranno impiegati per l’acquisto di alberi per il vivaio comunale, che verranno piantati nelle aree verdi cittadine.
Anche l’adozione o la gestione condivisa di aiuole, parti comuni e aree incolte urbane sta pian piano diventando una prassi. Sempre più, per il verde urbano, il pubblico si appoggia al privato, anche organizzato in associazioni, instaurando procedure che rendano possibile un sereno connubio tra le parti. Un rapporto questo di certo non facile, considerando il principale ostacolo, la burocrazia italiana – che dilata le tempistiche spesso in modo insostenibile, unito all’effetto “trasformista” della politica sulle amministrazioni, che implica un cambiamento totale dei referenti e spesso persino dei criteri e degli scopi.