Fiori di carota: novità in giardino da bordostrada
Daniela
Danzano nel vento, al passaggio delle auto, come raffinati pizzi e merletti. Li notiamo di sfuggita, questi fiori vagabondi, che coraggiosi e tenaci, sfidano smog, sole e secco. Lontani dal look impettito delle begoniette delle aiuole ben irrigate, dei fanatici del pratino inglese. Ed è giunto il loro momento: da qualche tempo è molto fashion ospitare i fiori di Daucus carota, la carota selvatica, nei border dei giardini. Leggere e delicate, le infiorescenze del parente povero dell’ortaggio più comune sulle nostre tavole si sposano a meraviglia con i cespi di erbe ornamentali e fiori di prateria.
Amiche delle farfalle, queste corolle di trine che crescono bordostrada, negli incolti e nei prati asciutti, ovunque ci sia un angolino strappato all’asfalto, sono diventati un desiderata “sostenibile”. Poca acqua e quasi senza cure, le carote selvatiche sono ideali protagoniste laddove si cerca di realizzare un giardino naturalistico, che possa soddisfare le necessità tipiche dei nostri tempi, che impongono attenzione ai consumi idrici e una ridotta richiesta di tempo e preoccupazione da parte del fattore “umano”.
Una fioritura lunga (il fiore vero e proprio è quello piccolissimo, in genere color porpora, che si trova al centro delle ombrelle, circondato da brattee molto durature) e pressoché continua della carota selvatica per tutta la stagione calda conferma appieno il potenziale decorativo. Tale è il fascino, che sono state anche selezionate alcune varianti di colore, come quella sui toni del rosa e del porpora (Daucus carota ‘Dara’). Trattandosi di una pianta biennale, la fioritura avviene il secondo anno dopo la semina. La radice a fittone che cresce nel terreno non sarà di certo protagonista dei nostri piatti, ma sicuramente può diventarlo, a costo zero, di alcune zone del giardino. O, come reciso, addirittura nei bouquet dei vasi di casa.
Un’alternativa un poco meno selvaggia? Ammi majus, quasi identica o meglio ancora, Orlaya grandiflora, annuale generosa dai fiori di “pizzo” candidissimi.