Lo vediamo spesso anche nelle aiuole di città, l’ibisco, spesso coltivato ad arbusto, con i rami proiettati verso il cielo. In realtà può essere un ottimo piccolo albero che, a partire da luglio, fiorisce senza posa, regalando spettacolo mentre molte altre piante, esauste, si fermano per il troppo caldo. Non stiamo parlando dello scenografico ibisco tropicale (Hibiscus rosa-sinensis), naturalmente, ma dell’ Ibisco siriano (Hibiscus syriacus, detta Rose of Sharon), che possiamo coltivare senza timore del gelo o del sole forte in tutti i nostri giardini o grossi vasi, al nord come al sud del Belpaese.
In grado di crescere vigoroso anche senza cure, l’ibisco siriaco è un arbusto perenne e rustico che promette un plus molto interessante: può diventare facilmente un piccolo albero (alto massimo 4 m) che assicurerà fiori copiosi per tutta l’estate fino a quando insiste il caldo più ostinato. Si può acquistare già formato ad alberello in vaso, da piantare appena possibile in piena terra (in contenitore infatti le sue necessità idriche diventano decisamente più onerose) in pieno sole. Fiorendo sui rami dell’anno, le eventuali potature correttive negli anni si potranno fare in primavera (dove d’inverno gela) o in autunno (dove non gela). Unico piccolo neo: il risveglio della pianta dopo l’inverno si fa un pochino desiderare, ma alla luce della generosità successiva, possiamo perdonarlo!
TANTI COLORI
Moltissime le varietà disponibili di questo fiore della famiglia della malva, che coprono la gamma dei colori dal bianco puro al rosa, al fucsia, fino al gettonatissimo H. syriacus ‘Blue Bird’ o ‘Oiseau Blue’ o ‘Blue Satin’, dalla sfumatura lilla-blu più o meno intensa. E non solo: intriganti le varietà a fiore pieno – non propriamente doppio, ma ornato al centro di un “fiocchetto” di petaloidi – come quelli dell’ormai storica serie “Chiffon” (Pink Chiffon, White Chiffon, Lavender Chiffon, ecc), ‘French Cabaret’ o altri come ‘Purple Ruffles’, ‘Fiji’, e quelli con “l’unghia” del fiore a forte contrasto, come lo splendido H. syriacus ‘Red Heart’.
Da preferire le selezioni create più di recente rispetto a quelle antiche, per evitare di ritrovarsi giovani piantine da seme ovunque. Molti nuovi Hibiscus sono infatti sterili, per evitarne l’invasiva diffusione e la produzione delle capsule di semi, che permangono sulla pianta durante l’inverno, considerate poco decorative e hanno spesso fiori più grandi.