IL REGROW IN ACQUA
Ecco come funziona. Invece di cestinare i fondi di porro, provate a metterli in una terrina o in un bicchiere con mezzo dito d’acqua sul fondo. Collocate la ciotolina in un angolo in casa, davanti ad una bella finestra luminosa, e cambiate l’acqua un giorno sì e uno no: in pochi giorni vedrete ricrescere velocemente nuova vegetazione dagli anelli al centro dei fusti tagliati.
Per evitare marciumi, l’ideale è che solo le radici rimangano a contatto con l’acqua, mentre il fondo deve rimanere sollevato, ben arieggiato. Per facilitare questa condizione, basta infilzare leggermente degli stuzzicadenti ai lati del porro appoggiandoli ai bordi di vetro: questo lo terrà sospeso. Non dovrete fare nient’altro. Nel momento in cui le foglie ricresciute arriveranno ai 10-15 cm di lunghezza, si potrà procedere a tagliare l’ortaggio per il consumo.
REGROW… ANCORA!
Ma neanche dopo il secondo raccolto sarà ancora giunto il momento di buttare il nostro porro rigermogliato: potrete piantarlo invece in un vaso pieno di terriccio, ben esposto alla luce. La pianta, trovando nuovo nutrimento, riprenderà con vigore la sua crescita e potrà regalarci addirittura …un terzo raccolto!
TECNICA ANTI-SPRECO
Grazie a questo metodo, eviterete in modo piacevole molti sprechi alimentari: tra gli ortaggi che si possono sottoporre alla tecnica del regrow, ci sono le verdure a cespo, come la lattuga romana, il cavolo cinese (bok choy o pak choi), i porri, le coste, i cipollotti, il sedano e l’aglio. Se praticherete il regrow su più di un esemplare, vi ritroverete presto una piccola coltivazione di ortaggi freschissimi, a costo zero, pronti per il consumo 😉 senza parlare del vostro “pollice” che diventerà ben presto verdissimo!!
IL TRUCCO DEL PORRO
La parte più golosa del porro è quella bianca, mentre quella verde tende a rimanere più coriacea. Perché il vostro porro regrow sviluppi più parte bianca una volta piantato in vaso, dovrete ricoprire buona parte del fusto, man mano che ricresce, con del tessuto scuro, in modo che sia protetto dalla luce, che rende verdi le foglie inducendole ad indurirsi.
Dalla rubrica ORTOMANIA, ogni mese in edicola su Cotto e Mangiato Magazine